Cerimonia

Finale Ligure, a Janira D’Amato intitolato il nuovo laboratorio di pasticceria dell’Alberghiero fotogallery

Consegnate anche le borse di studio finanziate con la produzione delle torte realizzate da alunni e insegnanti

Finale Ligure. Cerimonia questa mattina all’Alberghiero di Finale Ligure per la speciale intitolazione del nuovo laboratorio di pasticceria a Janira D’Amato, vittima di femminicidio il 7 aprile 2017. All’evento hanno preso parte numerose personalità, oltre ai genitori della stessa ragazza pietrese che frequentava l’istituto superiore finalese.

Presenti il provveditore agli studi della provincia Nadia Dalmasso, il parroco don Gabriele Semeraro, la vice preside Stefania Arata, l’ex Dsga Piera Gallino, gli avvocati Fabrizio Biale e Simone Mariani, il dirigente scolastico Andrea Piccardi, la Dsga Marta Bono, Sergio Casali comandante vigili fuoco accompagnato da una rappresentanza dei pompieri del distaccamento finalese, l’assessore comunale Clara Brichetto e Simona Tacchino, responsabile dei servizi sociali per il Comune di Finale Ligure.

All’intitolazione ha preso parte anche Angela Cascio, dirigente dell’istituto comprensivo di Quiliano in reggenza all’Alberghiero al tempo del femminicidio di Janira.

A coordinare l’iniziativa il professore di cucina Angelo Barone che ha avviato il progetto delle torte e delle borse di studio: nel corso della cerimonia, infatti, è avvenuta la consegna delle borse di studio che portano il nome di Janira e destinate alle alunne impegnate nel sociale.

Le stesse borse di studio, come negli anni precedenti, sono finanziate con la produzione e la vendita delle torte di mele renette preparate dagli studenti di cucina e pasticceria e dai loro insegnanti: ne sono state prodotte 500.

I riconoscimenti sono stati assegnati alle seguenti alunne: Lucrezia Balbino, Elisabeta Dautay, Valentina Monteleone, Sofia Bogazzi, Marianna Panuccio, Adelina Teqa, Lucy Calvagno, Marilù Cimarolli, Ginevra Cueva Calero, Laura testa e Ilaria Tonin.

Tra i pensieri emersi nel corso della mattinata quello della professoressa Roberta Faccini: “Oggi Janira ha camminato con le gambe di undici ragazze. Dall’Alberghiero all’Ipsia, dalla prima alla quinta. Tra di loro c’era chi è diventata mamma e chi è una studentessa sempre presente, chi è nata lontano dall’Italia e chi ha superato i propri limiti, chi ha trovato nei propri bisogni educativi un motivo per brillare e chi con costanza e ottimismo sta trovando il proprio posto nel mondo”.

“Oggi Janira ha costruito un pezzetto di quel futuro che le è stato rubato troppo presto. E noi con lei”.

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