Lieto fine

Dalla Valbormida a Savona per partorire: la polizia di Stato fa da “apripista” ad un coppia in auto e la piccola Greta nasce al San Paolo

È successo giovedì scorso. La giovane coppia partita dalla Valbormida con l'auto privata per raggiungere l'ospedale savonese il prima possibile: a bordo anche un'amica ostetrica

Generico maggio 2024

Savona. Nella tarda serata di giovedì, una pattuglia della polizia di Stato, appartenente alla sottosezione polizia stradale di Carcare, era impegnata in un controllo al casello di Savona quando un’auto si è avvicinata. Il conducente, di nome Fabio, si è mostrato agitato e nervoso, e ha subito comunicato agli agenti che a bordo dell’auto c’era sua moglie, in procinto di partorire.

All’interno del veicolo, oltre alla donna in avanzato stato di gravidanza, c’era un’amica, che si è presentata come ostetrica e ha confermato che la partoriente aveva “l’utero dilatato”.

I due, residenti in Valbormida, a causa dell’imminente parto erano partiti con la propria vettura privata per recarsi all’Ospedale San Paolo di Savona. Durante il tragitto, considerate le condizioni della partoriente come valutate dall’ostetrica, hanno richiesto l’intervento del servizio di emergenza 118, affinché un’ambulanza li raggiungesse al Casello A10 di Savona per accelerare il trasferimento al nosocomio.

Dopo aver tranquillizzato il giovane e la moglie, le poliziotte, constatando che l’attesa dell’ambulanza avrebbe potuto costituire un pericolo per la madre e il bambino, hanno deciso di agire come “staffetta apripista”, attivando i dispositivi di emergenza per aprire la strada.

Contemporaneamente, l’operatore radio della sala operativa della sezione polizia stradale di Savona è stato informato e ha contattato il personale del pronto soccorso per accelerare i tempi di accettazione della partoriente.

In pochi minuti, grazie all’intervento coordinato, la neomamma è stata affidata alle cure del personale medico e poco dopo il ricovero ha dato alla luce la piccola Greta.

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