Botta e risposta

Rigassificatore, il centrodestra “invoca” un nuovo commissario. Russo e Isetta: “Non scaricare le responsabilità, l’iter va fermato”

Il sindaco di Savona ieri ha ricevuto la notizia della convocazione del suo comune in una riunione tecnica del Ctr il prossimo 3 luglio

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Savona/Vado Ligure/Quiliano. Continua a tenere banco la questione del ricollocamento della Golar Tundra da Piombino nelle acque antistanti a Savona e Vado Ligure. A due giorni di distanza dal primo incontro tra il presidente Toti (sospeso) e il suo vice (ora facente funzioni) Alessandro Piana e i due suoi fedelissimi l’assessore alla Protezione Civile, Giacomo Giampedrone, e l’assessore alla Formazione, Marco Scajola e ad un giorno dal consiglio regionale la questione rigassificatore continua a scottare.

Non si sono fatte attendere le risposte dopo i recenti avvenimenti dei sindaci di Savona, Marco Russo e Nicola Isetta, da sempre contrari. Oggi, più che mai, la loro posizione è ancora più netta. Nel frattempo il sindaco di Savona, Marco Russo, ieri ha ricevuto la notizia della convocazione del suo comune in una riunione tecnica del Ctr il prossimo 3 luglio (ricordiamo che Savona è fuori dalla conferenza dei servizi) dove continuerà la sua battaglia per fermare l’iter: “Come territorio abbiamo chiesto appuntamento al presidente ad interim Piana per portare la nostra posizione e chiedere che la Regione la sostenga – afferma Russo -. E’ un brutto segno che questo incontro non sia ancora stato fissato ed è molto grave che in consiglio regionale di ieri l’ordine del giorno dell’opposizione sia stato bocciato dalla maggioranza”.

Non si possono scaricare le responsabilità. E’ tempo di prendere posizione sostenendo le istanze che il territorio porta avanti da tempo e convincere il governo a fermare il progetto. Noi ci stiamo muovendo in questa direzione, sarebbe grave che la Regione non ci sostenesse”, conclude il primo cittadino.

Anche il sindaco di Quiliano, Nicola Isetta è della stessa opinione: “Come comune di Quiliano nella più ampia collaborazione e coordinamento con gli altri comuni procediamo con la conosciuta coerenza e determinazioni su diversi fronti: quello dei procedimenti amministrativi, esprimendo richieste di informazioni aggiornamenti informativi, e parere nei diversi procedimenti aperti (avviso pubblico integrativo riferito all’aggiornamento sostanziale del progetto PDE e tubazione, avviso pubblico pubblicazioni integrazioni per gli aspetti sicurezza).

“In merito al rigassificatore si ritiene che questo progetto deve essere ritirato dal governo e su questa opposizione, preso atto delle posizioni e ragioni del territorio, debbano convergere in modo chiaro tutte le amministrazioni locali (regione, province e comuni) e tutte le diverse forze politiche che le sostengono”, prosegue Isetta.

“E’ del tutto evidente che il presidente Toti e la regione Liguria questo progetto l’hanno condiviso e sostenuto, ora è necessaria una responsabile posizione chiara, tutto il resto fa parte del teatro amministrativo e politico insostenibile e ingiustificabile”, conclude il sindaco.

Tutto nasce lunedì scorso dopo l’incontro ad Ameglia dove Toti è ai domiciliari (dal 7 maggio) e dal messaggio che ne era uscito chiaramente: “il governo si deve assumere responsabilità e nominare un nuovo commissario esterno alla giunta, la questione del riposizionamento non è un fatto della Regione ma è un piano nazionale“. Ma a creare ancora più scompiglio è il fatto che ieri in consiglio regionale il centrodestra ha chiesto con un odg la stessa cosa, ovvero un nuovo commissario: “è’ stato approvato con 18 voti a favore (maggioranza) (la minoranza non ha partecipato al voto) lordine del giorno n. 1201 presentato da Sandro Garibaldi(Lega Liguria-Salvini) e sottoscritto dai gruppi di maggioranza che impegna la giunta a mettere in campo tutte le azioni e le misure necessarie presso il Governo per individuare un nuovo commissario per il rigassificatore a Vado Ligure e le relative infrastrutturazioni nei territori della provincia savonese.

Quindi è chiaro che a questi punti la maggioranza vuole che l’iter prosegui (infatti ha votato contro l’odg presentato dal Pd nel quale veniva chiesto lo stop dell’iter) ma è altrettanto evidente che se la Golar Tundra restasse a Piombino alla Regione, a questi punti, poco importa. Questi temi finiranno sulla scrivania del ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, il 3 luglio quando si svolgerà l’incontro con il presidente ad interim Piana (ieri avevamo svelato la data dell’incontro).

Nell’incontro a Roma si parlerà, presumibilmente, di una sorta di “retromarcia” della Regione visto e considerato le dichiarazioni di lunedì di Giampedrone: “finalmente è caduta la foglia di fico, Toti si era preso questo incarico, dato le sue spalle larghe, per conto del governo“. Quel che va sottolineato anche però è che Giovanni Toti, oltre un anno fa e dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, aveva dichiarato che la Regione Liguria “era disponibile ad accogliere una seconda nave rigassificatrice dopo quella presente nello spezzino“.

Nel frattempo con il commissario Toti ai domiciliari il progetto resta in fase di valutazione di impatto ambientale da parte del ministero dell’Ambiente.

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