Incontro

A Savona nuova manifestazione contro il rigassificatore, Giannì (Greenpeace): “Vincola a una fonte energetica dannosa per il pianeta” fotogallery

Il 12 luglio incontro tra il presidente facente funzioni Piana e gli amministratori del territorio e il 27 nuova "catena umana"

Savona. Dopo che questa mattina il sindaco Marco Russo ha incontrato a Palazzo Chigi il professor Gaetano Caputi, capo di Gabinetto del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, questo pomeriggio in piazza Sisto IV si è tenuto un nuovo incontro pubblico per ribadire, ancora una volta, i motivi del “deciso NO alla prevista presenza del rigassificatore nella rada di Vado Ligure“. Questo in attesa di una nuova “catena umana” in programma tra Varazze e Finale Ligure il prossimo 27 luglio (intorno alle 17).

L’evento si è tenuto in occasione della presenza della nave Artic Sunrise di Greenpeace nel mare antistante Vado e Savona ed è stato organizzato congiuntamente da Greenpeace, Coordinamento No rigassificatore e Fermiamo il mostro, prevede, oltre all’introduzione di Franco Zunino, del gruppo operativo del Coordinamento No rigassificatore, l’intervento di Alessandro Giannì, responsabile delle campagne nazionali di Greenpeace.

L’iniziativa, inserita tra le tappe della spedizione di Greenpeace Italia “C’è di mezzo il mare nel Mediterraneo, è stata l’occasione per ribadire ancora una volta la “contrarietà all’installazione della ex Golar Tundra nella rada di Vado Ligure: un pericolo incombente di fronte alle spiagge bandiera blu ai margini dell’Area Marina Protetta di Bergeggi e nel cuore del Santuario dei Cetacei, un’area di cruciale importanza per la sopravvivenza di balene e delfini del Mar Mediterraneo già gravemente minacciata dall’impatto delle attività antropiche”.

La spedizione di Greenpeace Italia farà poi tappa il 4 e 5 luglio al Porto Antico di Genova, con una serie di eventi pubblici e open boat a bordo della nave rompighiaccio di Greenpeace, Arctic Sunrise.

“Non bisogna solo dire no al rigassificatore di Savona e Vado Ligure – ha spiegato Giannì ai microfoni di IVG.it – I rigassificatori sono un problema per tutti. Come tutte le infrastrutture che ci costringeranno per decenni a usare il gas, ci vincolano ad una fonte energetica pericolosa per il clima del nostro pianeta. Questa settimana abbiamo assistito a disastri in nord Italia, in Francia e in Svizzera, anche con alcuni morti. Non possiamo permetterci di ‘scherzare’. Il cambiamento climatico e i danni ambientali sono una cosa estremamente seria”.

“Noi abbiamo il dovere di proteggere gli ecosistemi – aggiunge – La settimana scorsa sono stato a fare immersioni a Bergeggi e ho visto un mare ricchissimo di vita che deve essere protetto. I cittadini di Savona, Vado e di tutto il savonese hanno perfettamente ragione a voler puntare su qualcos’altro di diverso dal rigassificatore. Questo è un territorio che ha già dato: la centrale a carbone ha avuto il suo peso. Basta con le fonti fossili e puntiamo sulle fonti rinnovabili”.

A Savona nuova manifestazione contro il rigassificatore

Sono intervenuti in piazza anche il sindaco di Quiliano, Nico Isetta, e il portavoce del Coordinamento dei comitati No Rigassificatore, Franco Zunino, che ha dichiarato: “La Liguria è una terra baciata dal sole e deve puntare sulle fonti rinnovabili. Non è pensabile che venga installata una nave rigassificatrice nel cuore del Santuario dei Cetacei e a poche miglia dall’area marina protetta di Bergeggi”.

Ha detto Isetta: “Ringrazio Marco Russo per aver coordinato il tavolo dei sindaci dei territori coinvolti e che sono contro il progetto del rigassificatore: è importante lavorare insieme. Questa battaglia si può fare solo se c’è un ampio coinvolgimento della parte amministrativa a tutti i livelli. Mi auguro che le parti coinvolte possano ampliarsi sempre di più. Quello del rigassificatore è un progetto negativo che al sistema dello sviluppo economico non aggiunge nulla. E’ un progetto che non è stato condiviso con chi vive quotidianamente il territorio ed è stato voluto dalla Regione Liguria: è evidente che Toti se lo è fatto suo, ma è stato sostenuto dalla maggioranza. Perciò vanno individuate le parti che hanno portato avanti questo progetto. Dal canto nostro, noi non lo vogliamo il progetto e dobbiamo far capire il perché”.

“Abbiamo chiesto un incontro al presidente di Regione facente funzioni Alessandro Piana e il 12 luglio ci vedremo per riproporre le motivazioni e le ragioni del no. Vogliamo anche incontrare le persone che porta avanti il procedimento amministrativo che a nostro avviso è incomprensibile. Ad oggi siamo in una condizione molto migliore di quando siamo partiti, sembrava un progetto invalicabile invece ora siamo riusciti a portare un senso civico che sta facendo vacillare il progetto. E’ evidente che questo progetto non sta in piedi, dobbiamo allargare il fronte perché così riusciremo a sviluppare delle condizioni diverse. Siamo forti, siamo una risorsa per le altre comunità: insieme si può”.

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