Dati

Ance Savona: per la prima volta sorpasso della manodopera straniera nelle imprese edili

Baccino: “Da qui la risposta alla carenza di operai specializzati e alla necessità di ricambio generazionale, ma serve più formazione”

edilizia cantieri operai

Savona. Carenza di manodopera specializzata e necessità a breve termine di un sostanziale ricambio generazionale: sono queste le maggiori problematiche del settore delle costruzioni secondo ANCE Savona. A confermarlo sono anche i dati forniti dalla Cassa Edile della provincia di Savona, elaborati dall’Osservatorio statistico annuale dell’edilizia nel periodo 2012 – 2023.

A fronte di una crescita del numero di lavoratori edili sul territorio savonese, che nel 2023 hanno raggiunto 4271 unità – per la prima volta vicino al livello record del 2012 quando erano 4374 – il settore edile ha registrato infatti negli ultimi anni un consistente invecchiamento della manodopera. Nel 2023 l’età media dei lavoratori ha sfiorato i 44 anni, contro i poco più di 40 del 2012. Oltre il 26% ha un’età compresa tra i 51 e i 60 anni e oltre il 7,5% è over 60. Si tratta quindi di circa 300 lavoratori che a breve dovranno essere sostituiti.

Dall’analisi dei dati emerge parallelamente un altro fenomeno significativo: per la prima volta gli operai immigrati nel settore edile superano il 52% nel territorio savonese (2222 contro i 2049 italiani). La percentuale di immigrati arriva al 61,7% sui nuovi iscritti alla Cassa Edile nel 2023. Albania (45,45%), Romania (10,62%), Marocco (9,18%) ed Egitto (9%) sono i paesi di maggiore provenienza. A questo si aggiunge che circa il 30% delle imprese edili attive sul territorio savonese ha un datore di lavoro proveniente da paesi stranieri.

“I numeri sui lavoratori immigrati nelle nostre imprese edili ci dicono che la risposta al crescente fabbisogno di manodopera del comparto e alla necessità di ricambio generazionale può arrivare proprio da loro. Anzi, sta già arrivando da loro” commenta Massimo Baccino, presidente di ANCE Savona. “Questa dinamica impone però al nostro settore un ripensamento del sistema di formazione professionale e di sicurezza. Iniziative come quella derivata dall’applicazione del Protocollo nazionale sui migranti, sperimentata con successo quest’anno insieme ad ESE Savona, in cui competenze tecniche, linguistiche e di sicurezza si sono perfettamente integrate verso un efficace inserimento lavorativo, ci conferma che la customizzazione dell’offerta formativa è la strada giusta da percorrere”.

“Le nostre imprese stanno crescendo e investendo, ma dobbiamo prepararci ad affrontare un futuro incerto, con alcuni segnali di preoccupazione, come i ritardi nei pagamenti, che già si intravedono all’orizzonte” conclude Massimo Baccino.

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