Cambio della guardia

Asl2, la dottoressa Guiddo subentra al dottor Lerza: “Eredità importante: ha consolidato l’autonomia del medico del PS”

Dal 1 luglio il primario è andato in pensione al suo posto, temporaneamente, la dottoressa Grazia Guiddo, in reparto da trent'anni. Oltre a Lerza sono andati via altri tre medici: "C'è carenza, gli specializzandi una risorsa fondamentale"

dotto lerza guidi

Savona. Dal primo luglio il dottor Roberto Lerza è andato in pensione lasciando così la guida, temporaneamente, del pronto soccorso dell’ospedale San Paolo alla dottoressa Grazia Guiddo che lavora nel reparto da trent’anni.

Le prime parole della nuova responsabile, ai microfoni di IVG, sono proprio per l’ex collega e per elogiare il lavoro svolto durante questi 24 anni alla guida del pronto soccorso: “Lascia un’eredità importante è stato il direttore del pronto soccorso che meglio ha interpretato la figura del medico di emergenza/urgenza – afferma la dottoressa Guiddo – ed è quello che meglio ha consolidato l’autonomia del dottore del pronto soccorso, attraverso nuove tecnologie come, ad esempio, l’utilizzo dell’ecografia. Il dottor Lerza ci ha permesso di aumentare le competenze sia individuali che di gruppo, e queste due cose sono fondamentali per un reparto come il pronto soccorso”.

Ora la dottoressa Guiddo sarà per due mesi la responsabile della struttura complessa dopodiché si avvierà un iter che porterà alla individualizzazione di un facente funzioni, per nove mesi (con la possibilità di proroga di altri sei), in attesa del concorso che stabilirà poi il nuovo primario.

“Sono orgogliosa di questa possibilità che mi è stata data – afferma – sono contenta della fiducia del dottor Lerza e di tutto lo staff. Mi trovo anche in una posizione di tranquillità: so che sono circondata da professionisti formati per affrontare ogni situazione. Il nostro obiettivo è proseguire nel lavoro e mantenere questo standard con uno sguardo sempre puntato verso le nuove tecnologie e innovazioni”.

Il pronto soccorso di Savona in media ha, ormai da diverso tempo, 170 accessi al giorno. Numeri che, dati alla mano, lo rendono il secondo in tutta la Liguria per accessi e primo per velocità di trattamento: “Bisogna mantenere un certo standard anche dal punto di vista dell’organizzazione, anche se non è facile”.

Oltre al dottor Lerza il reparto ha perso altre tre unità operative, una per pensionamento e due per trasferimento: “Abbiamo quattro persone in meno e non sono poche – afferma la dottoressa – c’è carenza di personale, non si può negare. Ora uno specializzando ha partecipato al concorso a tempo indeterminato e a novembre, dopo la fine della specialità, dovrebbe prendere servizio. Nel frattempo è stato indetto un concorso a tempo determinato”.

Come affermato dal dottor Pietro Bellone, direttore del Dipartimento di emergenza di Asl2 da quando Lerza ha lasciato per pensionamento, gli specializzandi possono essere una risorsa importante per dare respiro ad una situazione di carenza ma anche per progettare il futuro in maniera strutturata. La dottoressa Grazia Guiddo è sulla stessa linea d’onda: “Gli specializzandi ci stanno dando una mano e speriamo che le scuole si specialità continuino, almeno per sei mesi all’anno, a mandarci i ragazzi. L’obiettivo è sicuramente assumerli e creare un vero e proprio cambio generazionale. E’ importante che questi ragazzi facciano affiancamento, apprendano dai nostri medici ma sarebbe altrettanto importante che poi restassero. Bisogna rendere il lavoro pubblico attrattivo, sia dal punto di vista economico che organizzativo”.

“In questi anni la concorrenza con il privato è accesa – prosegue la neo responsabile – il lavoro in pronto soccorso è difficile, bisogna garantire la giusta ricompensa e le corrette gratificazioni. La sfida è quella di conciliare lavoro e vita privata”.

Da domani, sabato 6 luglio, partirà la rete degli ambulatori (in cinque località della provincia di Savona) dei codici bianchi, un supporto in vista dell’afflusso dei turisti che porta circa un 30% in più di accessi al pronto soccorso. Per la dottoressa Guiddo sicuramente un aiuto ma la vera problematica sono gli anziani: “Ho notato che negli ultimi mesi c’è un grande afflusso di persone di una certa età con problemi assistenziali e sociali, questi anziani molto spesso vivono da soli e alla prima difficoltà si recano da noi e poi è difficile inserirli nuovamente nella loro vecchia quotidianità. Abbiamo, ripeto, tanti accessi anche durante i mesi invernali e sono in costante crescita rispetto al 2022 e 2023”, ci spiega.

Una problematica che da sempre affligge il pronto soccorso è quella delle aggressioni (sia fisiche che verbali) al personale sanitario. Al pronto soccorso di Savona per fortuna non se ne registrano da mesi, almeno per quanto riguarda quelle fisiche: “Posso dire che quelle fisiche avvengono per lo più da persone con problemi psichiatrici o in stato di alterazione mentale (per alcool o sostanze stupefacenti) mentre quelle verbali da persone “normali”, purtroppo è un fatto che va contrasto e non si può accettare”, conclude la dottoressa Guiddo.

 

 

 

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