Nastri di partenza

Campomorone, Alessi: “Crescita personale nella scorsa stagione. Obiettivo? Playoff”

"Mantenuto un buon 70/80 % della rosa precedente" Con Monteforte da un suo scherzoso "Ma vengo io" ad una vera volontà

Generico giugno 2024

Genova. Considerato tra gli allenatori più interessanti della categoria, Diego Alessi si appresta a vivere la sua seconda stagione alla guida del Campomorone. Un anno diventato interessante sin da subito vista la notizia dell’arrivo di Luca Monteforte come suo vice. Un duo che, dopo aver condiviso anni di calcio in ruoli diversi, si ritroverà a lavorare insieme in panchina.

L’obiettivo è quello di alzare l’asticella (puntare ai playoff) scegliendo la strada della continuità, così come mantenere un ruolino di marcia sempre più costante nell’arco della stagione. Alessi è da tempo che sta studiando gli intoppi, la meticolosità spesso è un’arma vincente.

Mister, Monteforte si è dichiarato molto entusiasta di iniziare a lavorare con te in panchina. Quali sono le tue sensazioni nel ritrovare uno dei tuoi maestri di calcio?

Da parte mia c’è ancora più entusiasmo. Stiamo parlando di chi ha fatto la storia del calcio dilettantistico. A livello di gioco le sue squadre sono state le più belle da vedere in questi anni. Io mi sono formato grazie a lui e avere un secondo come Luca Monteforte è bellissimo. Mi divertirò sicuramente tanto. Abbiamo un rapporto che va al di là del calcio. Da quando abbiamo vinto i due campionati insieme ad Albissola c’è sempre stata una condivisione di idee e una bella amicizia. Ci vedevamo una volta a settimana a cena. Poi lui aveva piacere ad intraprendere una nuova sfida da collaboratore stando insieme a me.

Com’è nata questa trattativa?

Non mi sarei mai osato di proporglielo. Qualche tempo fa eravamo insieme a far colazione e dovevo cercare un secondo adeguato visto che sapevo già che Michele Battistel, molto bravo, sarebbe andato via. “Ma vengo io” mi ha detto Monteforte. Subito pensavo scherzasse, mentre poi era una sua vera volontà.

Dopo una stagione, come ti stai trovando in quel di Genova

Mi sono trovato benissimo con tutte le persone, ambiente meraviglioso. Con il direttore Pirovano ho un rapporto stupendo, con il presidente vado d’accordissimo. Ho uno staff di tutto rispetto composto da persone a modo. Andare a Genova non mi pesa, anzi è un piacere.

Ora tempo di programmazione. Che bilancio puoi fare della scorsa stagione?

Una stagione a due fasi. Una prima dove siamo andati anche oltre le nostre possibilità, mentre poi una seconda dove siamo andati sotto le possibilità. Stavo esaminando con Luca tante partite del girone di ritorno per capire il perché sia successo tutto questo. Sicuramente siamo stati falcidiati da grossi infortuni purtroppo, però non è sufficiente per un girone di ritorno con così pochi punti. Non fare gol è un problema per chi gioca come noi. Esponendoci è normale prenderlo prima o poi, volendo il controllo della partita stando nella metà campo avversaria. Bisogna capire perché non abbiamo chiuso delle partite.

Avrai avuto il tuo bel da fare in quei momenti

È stata la prima volta in tre anni che ho riscontrato delle difficoltà a livello di risultati per 3/4 mesi. Lo prendo come un momento di crescita personale. Devo capire perché c’è stata questa difficoltà per non farla più capitare. Per questo in questi due mesi con Monteforte ci siamo visti minimo due volte a settimana per confrontarci.

E sulla formazione della squadra?

La squadra è praticamente formata. Siamo contenti. Abbiamo mantenuto un buon 70/80 % della rosa precedente perché crediamo che senza infortuni saremo stati almeno in corsa per i playoff. Speriamo che questi ragazzi abbiano una stagione più fortunata. I nuovi innesti? A breve la società farà uscire i nomi. Siamo andati ad implementare la rosa con un centrocampista, una punta e qualcosa di nuovo anche nel reparto difensivo.

Quale sarà l’obiettivo principale della prossima stagione?

I playoff. Stare nei primi cinque a fine campionato sicuramente. Sia per me sia per i ragazzi questo deve essere l’obiettivo dopo un anno di costruzione. Sarà un campionato molto equilibrato dove insieme a noi vedo particolarmente bene squadre come il Celle Varazze, il Rivasamba e il Pietra Ligure, società veramente organizzata.

A proposito di Pietra, ci sono delle somiglianze tra il tuo modo di intendere il calcio e quello di Matteo Cocco 

C’è un rapporto di stima tra noi due. È un collega che sento abbastanza spesso anche per confrontarci. Credo che sia bello fare così. Anche lui è un allenatore giovane che secondo me ha espresso un ottimo calcio sia in fase di possesso sia in fase di non possesso. Tra l’altro era partito proprio con i miei stessi principi, poi li ha cambiati in corsa per evenienza. Ha meritato ampiamente la posizione che ha raggiunto.

Da ex in entrambi i ruolo, come ti sei sentito dopo la promozione della Cairese?

Fa piacere. Sono contento per tutta la gente di Cairo alla quale sono molto legato. Un ambiente che ha un significato importante per mia sia da calciatore sia da allenatore. È un sogno coltivato per tanti anni. Noi l’abbiamo sfiorata qualche volta, spendendo anche molto meno. Ora che la società può permettersi determinate spese è giusto che ci siano arrivati.

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