A bordo

Da Carcare alle mete più affascinanti in camper: vent’anni di viaggi per i coniugi Cristina e Maurizio

Appena rientrata dal Caucaso e dopo aver esplorato il Sahara la coppia pensa già alla prossima destinazione

Carcare. Sono appena rientrati dal Caucaso dopo aver percorso oltre dieci mila chilometri con il loro camper, ma i coniugi carcaresi Cristina Cipresso e Maurizio Perotti stanno già pensando al prossimo viaggio che potrebbe essere in Libia a novembre.

Vent’anni fa la prima esperienza con una “casa mobile” e da allora viaggiare per conoscere e scoprire le bellezze del mondo è diventato una loro filosofia di vita. Numerose le avventure che hanno collezionato, ma da quando entrambi sono in pensione e i figli ormai adulti, il fascino di spingersi dove prima, magari per mancanza di tempo non era possibile, li appassiona. L’anno scorso hanno attraversato la Tunisia e l’Algeria per immergersi nella magia del Sahara: scortati e accompagnati dai tuareg hanno dormito otto notti con un’escursione termica notevole rispetto al giorno e panorami che cambiano all’istante per il vento secco e le improvvise tempeste di sabbia.

Poi è stata la volta del Marocco, e poche settimane fa sono rientrati dal confine con l’Asia. In passato sono stati numerosi i Paesi europei che hanno visitato in lungo e in largo, tra cui la Grecia, la Spagna, il Portogallo, la Russia, spingendosi fino a Capo Nord. L’Italia, manco a dirlo, non ha più segreti perché è stata la meta dei primi viaggi e quella che, ancora oggi Cristina e Maurizio scelgono per qualche giorno di relax.

Tornando all’ultimo viaggio, insieme ad altri dieci camper e venti persone, tutti iscritti e seguiti dall’associazione avventuriamoci.com, la coppia carcarese è partita alla volta della Turchia, passando poi in Georgia e quindi in Armenia, fino al confine con l’Azerbaijan.

Un’esperienza indimenticabile, al confine del mondo occidentale dove le strade sono dissestate, la povertà è palpabile, le carte di credito sconosciute, gli animali vagano liberi e sono parte integrante della comunità, ma la gente, non ancora abituata alla presenza dei turisti, ha un approccio scettico seppur speranzoso in una delle economie che potrebbe aiutarli a riscattarsi. Una terra disseminata di monasteri di religione Cristiana, in uno dei quali Cristina e Maurizio hanno conosciuto Don Mario, veneto, inviato là dalla Caritas italiana per aiutare la popolazione dopo il devastante terremoto del 1988 e che ancora oggi vive in Armenia e gestisce un ospedale ricostruito proprio dopo la grave calamità.

Le frontiere sono chiuse con la Turchia e l’Azerbaijan, si intravedono i militari armati e il filo spinato. Si entra solo dalla Georgia con cui il Paese ha rapporti civili. Un viaggio quindi denso di emozioni che si è concluso con la tappa in Cappadocia e un “giretto” in mongolfiera, sospesi tra le centinaia di colorati palloni aerostatici per ammirare la Red Valley.

Per Cristina e Maurizio non si tratta di esperienze avventurose, per loro nulla di straordinario, solo la passione di mettere in moto il camper e vivere più volte l’anno in libertà e con un grande spirito di adattamento le realtà più diverse, da cui portano sempre a casa bagagli pieni di conoscenza e stimoli per nuove avventure. “Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita”: un proverbiò eloquente che esprime al meglio la loro passione.

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