La situazione

Pro Recco in liquidazione, Felugo: “Mettiamo insieme forze locali e puntiamo sui giovani, diamo futuro al club”

Il disimpegno dell'ex patron Volpi sta aprendo un forte periodo di ridimensionamento per la società genovese, che può cambiare sensibilmente gli equilibri in Liguria

Generico luglio 2024

Genova. Con il disimpegno di Gabriele Volpi, la Pro Recco sta vivendo delle settimane di forte ridimensionamento. Il club più vincente del mondo si troverà in liquidazione, con i giocatori liberi di accasarsi altrove.

A confermarlo a Genova24.it è l’attuale presidente Maurizio Felugo: “La mancata iscrizione alla Wild Card di Champions League, per esempio, è la fisiologica conseguenza del disimpegno annunciato dal chairman Gabriele Volpi e dal gruppo Orlean Invest Holding lo scorso 5 luglio. La prossima settimana la società verrà posta, infatti, in liquidazione“.

La Wild Card  consente l’automatica partecipazione alla manifestazione senza passare dalle fase di qualificazioni. Il tema principale non è tanto la Champions League (che si può comunque raggiungere attraverso i preliminari) o la Serie A (iscrizione garantita): ma dare un futuro alla società recchese.

Presidente, cosa succederà quindi nel futuro? Quali sono i vostri obiettivi?

A questo punto, mi offro come collettore degli sforzi di imprenditori e appassionati liguri che vogliano dare tutti insieme un futuro all’impareggiabile storia agonistica della Pro Recco. L’idea è quella di mettere insieme le migliori forze locali e puntare forte sui giovani, sul nostro settore giovanile: bene da tutelare prima di ogni altra cosa. Quegli 80 ragazzi sono il nostro primo pensiero, in virtù delle ricadute sociali sul territorio e di garanzia del futuro. Non dovesse presentarsi una nuova proprietà forte ed economicamente già pronta alla dimensione europea, rinunceremmo alle coppe per questa stagione e ci impegneremmo con i nostri giovani per salvare la categoria e mettere il primo mattone di una nuova società, degna degli incredibili ultimi vent’anni garantiti da Gabriele Volpi.

Come sta vivendo questa situazione sotto l’aspetto della pressione? Immagino che ce ne sia parecchia attorno al club più vincente del mondo

C’è un dato di fatto che sottolineiamo con orgoglio, ma guardando contemporaneamente in faccia la realtà: nessuna proprietà nella storia della pallanuoto ha rappresentato neppure lontanamente l’impegno personale ed economico, l’approccio professionale e la managerializzazione di una società come nel caso di Gabriele Volpi.

Capitolo investitori: qual è il suo punto della situazione e come pensa di muoversi per colmare l’attuale gap

La storia della Pro Recco nell’era Volpi ha imposto uno standard che possiamo serenamente definire del tutto sconosciuto alla dimensione del nostro sport, che purtroppo – se escludiamo la luminosissima parentesi degli ultimi 20 anni della Pro Recco – resta un fenomeno troppo ristretto e limitato per attirare l’interesse di grandi investitori e ingenti capitali. Come testimoniato dalle difficoltà che stiamo attraversando in questi giorni, nel tentativo di coinvolgere nuovi attori. Sopra ogni altra cosa si impone la percezione dimensionale della pallanuoto: troppo di nicchia e con ritorni estremamente aleatori (per non dire nulli) a fronte del grande impegno economico sostenuto negli anni. Gigantesco in relazione alle dimensioni di questa disciplina, se pensiamo a Gabriele Volpi.

Come pensa di tranquillizzare gli amanti dello sport preoccupati per questa vicenda?

Resta tempo fino al 31 luglio – per una nuova proprietà – di partecipare alla prossima Champions, accedendo alla coppa per il tramite delle qualificazioni. L’iscrizione al prossimo campionato di Serie A è garantita, ma il tema ora è il futuro da dare alla Pro Recco.

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