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Rigassificatore, Quiliano ribadisce il No al progetto: parere contrario all’istanza di compatibilità ambientale

"L'attività della Golar Tundra in aggiunta a quelle già presenti sopra menzionate, determinano un forte impatto nel territorio, sulla costa e in mare"

Golar tundra rigassificatore

Quiliano. Il Comune di Quiliano ribadisce il suo No al progetto di trasferimento del rigassificatore dal porto di Piombino al largo di Savona-Vado. Anche il Servizio Ambiente del Comune ha espresso parere non favorevole in merito all’istanza di pronuncia di compatibilità ambientale per il progetto.

“La nuova ubicazione del PDE incide su un’area a destinazione “turistico – sportiva” secondo la pianificazione comunale. Lacune sostanziali sono emerse anche nella trattazione delle alternative. La richiesta dell’Amministrazione Comunale di individuare soluzioni alternative che incidano in aree già a destinazione industriale, artigianale o comunque produttiva, anche attraverso l’uso di  infrastrutture esistenti poste al di fuori degli abitati di Quiliano e Valleggia e borgate limitrofe, rimane disattesa”, si legge nel documento con l’analisi critica.

“L’insediamento della FSRU nell’Alto Tirreno – viene ancora evidenziato – e il complesso delle opere in progetto interessano un territorio e una fascia costiera che sono già interessati da una forte concentrazione di attività e installazioni a rischio di incidente rilevante o da una significativa movimentazione di idrocarburi e sostanze e preparati classificati come pericolosi. Le attività della FSRU, in aggiunta a quelle già presenti sopra menzionate, determinano un forte impatto nel territorio, sulla costa e in mare. Se ne ricava la necessità di procedere ad uno studio di rischio d’area che fornisca il quadro complessivo dei rischi nel territorio e in mare, componendo i rischi provenienti dalle diverse realtà sopra menzionate con quelli associati al sistema di trasporti terrestri e marittimi di merci
pericolose”.

“Per quanto riguarda l’utilizzo di risorse naturali si specifica che permane non approfondita appieno la tematica dell’utilizzo d’acqua in fase di cantiere delle opere – scrivono -. Anche per quanto riguarda la tematica dei rifiuti che possono essere prodotti durante la fase di costruzione permangono, alla luce delle integrazioni di marzo 2024 alcune lacune informative. Nonostante nello studio di impatto sia stata riportata la lista e la relativa classificazione CER della tipologia di materiali di scarto (rifiuti) prodotti durante le attività di costruzione in fase cantiere non viene, però, in nessun modo effettuata una stima delle relative quantità prodotte”.

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