Risposta

Rigassificatore, Snam sulla catena umana: “La nave è in grado di operare in sicurezza, senza ripercussioni sul turismo”

Le precisazioni punto su punto ai volantini e agli slogan degli organizzatori della protesta

Golar tundra rigassificatore

Savona. “In relazione alle argomentazioni ripetute oggi nel corso della manifestazione tenutasi sulle spiagge della provincia di Savona e riassunte sinteticamente nei relativi volantini, Snam sottolinea come tali affermazioni siano lontane dalla realtà dei fatti e dalle evidenze scientifiche emerse in situazioni analoghe”.

A stretto giro rispetto alla nuova catena umana sul litorale savonese contro il progetto del rigassificatore non si è fatta attendere la risposta di Snam.

E nel merito: “La nave rigassificatrice Italis Lng, ad esempio, è in grado di operare in condizioni meteorologiche marine estreme: il sistema di ormeggio a torretta viene già adottato in mari che presentano condizioni ben più difficili di quelle dell’Alto Tirreno e in caso di eventuale necessità, consentirebbe alla nave di sganciarsi e allontanarsi nell’arco di alcune ore in totale sicurezza”.

“Quanto alle conseguenze negative sul turismo, Snam fa presente che la distanza dalla costa prevista per la Italis Lng, e il relativo impatto visivo, sono sostanzialmente gli stessi previsti per altre grandi imbarcazioni come le petroliere che già stazionano nell’Area Charlie, dove proprio per questo motivo sono già previste limitazioni alla movimentazione, senza che ciò abbia mai pregiudicato il traffico di altre navi o imbarcazioni in rada. L’impatto visivo risulterebbe quindi lo stesso già sperimentato oggi”.

“In riferimento al contesto marino, le numerose e dettagliate indagini effettuate nel corso dell’iter autorizzativo sul tracciato del gasdotto sottomarino e sulle aree individuate per il collocamento del sistema di ormeggio della FSRU hanno evidenziato un fondale omogeneo e prevalentemente composto da sabbia e fango. A differenza di quanto sostenuto, la documentazione di Studio di Impatto Ambientale depositata a fine marzo 2024 da Snam include infatti la mappa completa degli habitat marini, che conferma l’assenza di caratteristiche ambientali di particolare pregio sia lungo il percorso della sealine sia nei punti di ancoraggio della nave. Snam provvederà, inoltre, a ripulire i fondali marini di aree interessate da una moltitudine di detriti di vario genere quali copertoni, reti, e altri oggetti derivanti dall’attività di pesca che giacciono sul fondo del mare” aggiunge Snam nelle sue precisazioni.

E ancora: “Inoltre, come già ribadito più volte, l’acqua che si riemette dopo la lavorazione in nave, nella situazione peggiore che viene comunque raggiunta saltuariamente, contiene 0,2 milligrammi di ipoclorito di sodio per litro (0,2 parti di ipoclorito ogni milione di parti d’acqua), ben al di sotto dei limiti di legge. Va rilevato che le attività di monitoraggio in corso a Piombino nell’area oggi occupata dalla Italis Lng non hanno evidenziato alcuna anomalia dopo oltre 1 anno di operatività della FSRU”.

“Non risulta vero neppure che per la realizzazione del tratto a terra delle condotte verranno distrutti interi terreni, che saranno coinvolti dal progetto soltanto temporaneamente nelle fasi di cantiere. Secondo un consolidato modus operandi, Snam si fa carico del pieno ripristino delle aree interessate, in modo da riportare i terreni allo stato originale, se non migliorativo rispetto alla situazione ante operam. Nel corso delle interlocuzioni con gli enti e con i rappresentanti istituzionali delle aree interessate dal tracciato, sono state previste delle ottimizzazioni proprio per andare incontro alle esigenze manifestate dai territori. Va inteso in tal senso il riposizionamento del PDE, che prevede lo spostamento dalla ubicazione prevista in località Valleggia alla nuova posizione in Località Casina posta circa 300 metri più a nord sempre in Comune di Quiliano accompagnata anche dalla drastica riduzione della superficie impiantistica che è passata da circa 15.000 mq a circa 8.000 mq, pari a circa il 47% in meno di occupazione di suolo”.

“Sulla presunta “inutilità” dell’opera, infine, va ricordato che per i suoi consumi di gas l’Italia dipende per circa il 95% dalle importazioni. Il consolidamento delle infrastrutture che abilitano tali approvvigionamenti (pipeline, stoccaggi e rigassificatori) è dunque essenziale affinché il gas arrivi senza interruzioni a industrie e famiglie e utenze civili soprattutto nei giorni invernali di picco di domanda, durante i quali un’infrastruttura gas ridondante è condizione essenziale per il soddisfacimento integrale delle richieste. Le infrastrutture che consentono al Paese di poter ricevere GNL da diversi Paesi del mondo si confermano essenziali in possibili situazioni critiche dovute a fattori esterni non controllabili. Il caso più recente è quello della crisi ucraina: in due anni i flussi da Mosca sono scesi, per tutta Europa, dal 45% al 14% e in Italia dal 40% a poco sotto il 5%. La disponibilità di più fonti e canali di approvvigionamento ha permesso di affrontare la situazione senza esporre il Paese agli effetti economici e sociali di una mancanza fisica di forniture” conclude Snam.

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