La protesta

Rigassificatore, sulle spiagge savonesi in migliaia alla nuova catena umana per dire No al progetto fotogallery

La risposta dei cittadini a difesa dell’integrità del proprio territorio. Sansa: "La crisi di Toti si è accelerata proprio da questo litorale…"

Savona. E’ iniziata come da programma nel pomeriggio di oggi, alle 16.45, sulle spiagge del litorale da Varazze a Finale Ligure, la nuova catena umana contro il rigassificatore. In migliaia hanno affollato i tratti di litorale del savonese.

La manifestazione è stata organizzata dal comitato civico #quellidellaCATENA #qdC, in collaborazione con il coordinamento “No al Rigassificatore” e il gruppo Facebook “Fermiamo il Mostro del Gas davanti a Savona!” con il patrocinio del Comune di Savona. I promotori hanno ancora una volta chiamato a raccolta “i cittadini della provincia savonese e non che abbiano a cuore l’integrità del proprio territorio, del proprio mare e del proprio entroterra”.

Qualche minuto prima delle ore 16.45, richiamati dai mezzi che localmente saranno disponibili e ritenuti più opportuni (megafoni, fischietti, impianto audio dei bagni privati), i partecipanti si sono portati in riva al mare e prendendosi per mano, hanno iniziato a formare la catena umana, prevista per una durata minima è di 15 minuti, al fine di comporre la catena stessa su tutto il litorale savonese interessato dalla protesta sul progetto energetico.

E poi in programma il tuffo in mare a conclusione dell’evento, simboleggiando “chi vuole vivere il mare pulito e tenere lontano impianti industriali pericolosi e inquinanti”.

I manifestanti hanno intonato cori e sventolato striscioni a favore della difesa del mare e del territorio, senza connotazioni politiche. Tuttavia, alla manifestazione odierna non sono certo mancati esponenti dei vari partiti.

“E’ cambiato tutto, se n’è andato Toti e ora possiamo pensare all’interesse vero dei cittadini – ha detto il consigliere regionale Ferruccio Sansa -. La crisi di Toti si è accelerata anche da queste spiagge, con la prima protesta e la battaglia contro il rigassificatore”.

Quanto all’iter progettuale in corso, considerando anche il mutamento di posizioni nello stesso centro destra (vedi il caso della Lega oggi presente alla catena umana): “Allo stato attuale sono fiducioso che si possa stoppare questo progetto dannoso per il territorio” conclude Sansa.

Il consigliere regionale Roberto Arboscello (PD) aggiunge: “Con la manifestazione di oggi un intero territorio in modo straordinariamente compatto manda un altro messaggio forte e chiaro al governo e al cdx regionale per ribadire che quel rigassificatore non lo vogliamo e che qui non ci può stare, perché incompatibile dal punto di vista ambientale, sanitario ed economico”.

“Chi ha il potere di fermare questo scellerato progetto lo faccia immediatamente senza indugiare, raccogliendo le istanze dei savonesi”.

“In caso contrario le proteste e l’opposizione al trasferimento continueranno con ancora maggior vigore: qui nessuno ha intenzione di arrendersi a una scelta non solo inutile ma anche dannosa, fatta da un presidente appena dimessosi unicamente per un personale tornaconto politico” conclude l’esponente Dem.

Presenti amministratori locali e sindaci del comprensorio: “A fianco dei cittadini, alla seconda catena umana, per rappresentare l’assurdità di questo scellerato progetto calato dall’alto – afferma il sindaco di Spotorno Mattia Fiorini -. Dopo le dimissioni di Toti e l’apertura del resto dell’amministrazione regionale ad accogliere le proteste dei territori contro il rigassificatore, il segnale lanciato oggi è che non ci fermeremo finché il progetto non verrà ritirato, finché alle parole del presidente ad interim Piana all’ultima riunione non seguano i fatti”.

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