Sorriso ed emozione. Per Fabrizio Monte il Savona non è una squadra come le altre. Dopo circa due mesi dal suo annuncio, era l’11 giugno scorso, finalmente a lavorare sul campo. Non si lancia in proclami, certo, anche perché che salire di categoria sia l’obiettivo è fin banale rimarcarlo. “Undici anni fa – racconta – avevo iniziato ad allenare gli Allievi nazionali del Savona. Ora il cerchio si è chiuso”.
“Obbligo di vincere? Sono d’accordo con quanto dice un guro come Velasco quando afferma che non c’è nulla di più difficile di essere obbligati a vincere. Noi non dobbiamo vincere per forza, ma proveremo a fare di tutto per vincere. Ci aspetteranno tutti. Non è un obbligo, ma una responsabilità importante”.
La rosa è stata letteralmente rivoluzionato dal direttore sportivo Alessio Barone: “La società ha fatto un ottimo lavoro, costruendo la squadra con logica. Normale che un allenatore non debba mai essere troppo contento prima di iniziare. Siamo molto competitivi”.
Garbini, Signori, Salis, Esposito, Piu. Mister Monte ritrova in biancoblù cinque pilastri della Vadese con cui aveva conteso proprio al Savona la finale playoff l’anno scorso. “Io porterò la fame e la professionalità. Da stasera non si mollerà mai. I ragazzi della Vadese porteranno la capacità di fare gruppo, siamo stati insieme a tanti che non sono con noi un gruppo importante. Trovo ragazzi che ho allenato in altre società. Vogliamo avere un gruppo coeso e importante, nonché consapevole che indossare questa maglia non deve essere percepito come una responsabilità ma come una grande soddisfazione”.
Il Savona, a differenza dello scorso anno, inizierà il campionato con la spinta degli ultras: “Siamo una società di savonesi, e dobbiamo ringraziare il club per essere andato a riprendere il marchio. Essere di Savona, squadra e staff, deve essere un valore aggiunto”.
