Bollente

La temperatura del Mar Ligure supera la soglia “tropicale” dei 30 gradi: ecco cosa significa

La conferma nei dati satellitari di Copernicus e nei rilevamenti di Arpal

Generico agosto 2024

Liguria. La temperature superficiale del Mar Ligure ha superato i 30 gradi centigradi. A confermare il passaggio della soglia “psicologica” sono i dati del sistema di rilevazione satellitare di Copernicus, il programma di osservazione della Terra dell’Unione Europea, ma anche gli ultimi campionamenti di Arpal.

Come si può vedere dalle mappe interattive, già negli scorsi giorni in alcuni punti al largo delle nostre Riviere l’acqua misurava più di 30 gradi, valore che solitamente si associa ai mari tropicali. Non solo il Mar Ligure, del resto: anche altri punti del Mediterraneo hanno superato questa soglia. Pure i prelievi per il monitoraggio della Ostreopsis Ovata, la cosiddetta alga tossica che prolifera proprio in condizioni di surriscaldamento e scarso moto ondoso, hanno evidenziato una temperatura di 30,1 gradi a San Lorenzo al Mare.

La boa di Capo Mele, posizionata a due miglia al largo e ancorata a un fondale di circa 60 metri, non ha mai superato il valore di 29,9 gradi, peraltro registrato in più occasione negli otto anni di funzionamento. Quella posta davanti a Nizza, invece, ha segnato 30 gradi spaccati alle 16.00 di ieri e poi ancora tra le 20.00 e le 22.00, in un braccio di mare che tradizionalmente dovrebbe essere meno caldo perché esposto all’azione del maestrale che scende dal Sud della Francia.

Non si tratta di un vero e proprio record (secondo gli esperti di Arpal era già capitato di registrare 30 gradi nei campionamenti superficiali sotto costa) ma comunque di un segnale decisamente allarmante: rispetto alla climatologia trentennale del periodo 1982-2011 questi valori segnano anomalie di 5-6 gradi in eccesso, un divario abissale in termini tecnici.

Generico agosto 2024

Come avevamo spiegato in questo articolo, un mare così caldo ha almeno due implicazioni a livello meteorologico. La prima è il progressivo indebolimento delle brezze di mare che garantiscono un po’ di sollievo dall’afa, a causa della riduzione del differenziale termico tra il mare e la terraferma. La seconda, ancora più grave, è la disponibilità di un’enorme quantità di energia nel Mar Mediterraneo, pronta a scatenare temporali devastanti in presenza di determinate configurazioni tipiche della stagione autunnale.

Più informazioni

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.