Analisi

Notti tropicali e mare caldissimo, ecco perché in Liguria l’estate non tornerà più come una volta

Gli esperti di Limet: "Con 30 gradi in acqua addio brezza, è come un bagno turco. Anticiclone africano costante, ma l'Atlantico continua a scaldarsi e nulla sarà più come prima"

ondata caldo emergenza caldo

Liguria. A chi pensa che l’estate in Liguria sia sempre stata calda basti osservare il dato ufficiale delle notti “più che tropicali”, cioè quelle in cui la temperatura non scende mai sotto i 24 gradi: secondo le rilevazioni Arpal, negli anni Sessanta e Settanta oscillavano tra 5 e 7 all’anno, nel decennio successivo il picco è stato nel 1983 con 14 episodi, poi sempre di più fino alle 39 del terribile 2003 (eguagliate nel 2022), ma anche le 34 dell’anno scorso o le 31 del 2015. Quest’anno ne abbiamo registrate 13 fino a luglio, ma c’è ancora mezza stagione di fronte a noi.

Forse, però, il numero che più di tutti racconta la nuova realtà climatica della nostra regione è quello registrato dalla boa di Capo Mele, che misura la temperatura del Mar Ligure. Ieri ha segnato 29,9 gradi – circa cinque gradi oltre la media del periodo – eguagliando il record storico raggiunto cinque volte nell’ultimo decennio, anche se bisogna ricordare che tra guasti e perdite mancano circa quattro anni di dati. Cosa significa? Una quantità enorme di energia accumulata in acqua, capace di influenzare il disagio fisiologico per il caldo in estate, ma anche di innescare fenomeni temporaleschi devastanti nella stagione autunnale.

Estate in Liguria, perché il mare non dà più sollievo

“È un circolo vizioso – spiega Daniele Laiosa, presidente dell’associazione Limet -. Più l’acqua si scalda più si riduce la differenza termica in grado di attivare una minima brezza tra mare e terra. La circolazione è sempre più scarsa, l’aria è sempre più stagnante, l’umidità aumenta e il disagio si amplifica”. Ed è per questo che il più classico dei consigli, non uscire nelle ore più calde, potrebbe diventare controproducente: “Al mattino tra le 8 e le 9 e alla sera tra le 19 e le 20 si realizzano i mix cambogiani più estremi perché, pur avendo un minore soleggiamento, la temperatura marina e quella della terraferma sono pressoché equivalenti e la ventilazione si annulla. È come essere in un bagno turco naturale su grande scala. Insomma, consigliare a un anziano di uscire proprio in quelle ore non è il massimo. Andrebbe valutato a seconda di dove abita”.

Il surriscaldamento del mare è pericoloso anche per altri motivi che in Liguria conosciamo bene: “L’incremento della temperatura – prosegue Laiosa – fornisce più energia alle perturbazioni, non tanto per le condizioni locali, ma a livello generale sul Mediterraneo. Sappiamo benissimo che questo surplus energetico determina un rinforzo delle celle temporalesche che poi vanno a scaricare quantitativi di pioggia superiori al dovuto. Il grande tema, quindi, è sempre la conversione dell’energia”.

Il mese di luglio appena trascorso non ha visto infrangere record di temperatura (la massima più alta della rete Arpal è stata registrata come al solito nello Spezzino, a Riccò del Golfo, 38,3 gradi il 29 luglio) ma è stato caratterizzato da una lunga serie di giornate con termometro over 30 e tassi di umidità superiori al 65%, gli ingredienti perfetti per quella che si definisce scientificamente un’ondata di calore. In quelle condizioni – che si protraggono ormai dal 19 luglio – la temperatura percepita può facilmente superare i 40 gradi. Nell’estate 2003, rimasta nella storia, furono solo tre i giorni consecutivi sopra i 30 gradi. L’ondata record arrivò in agosto, ma nel complesso si trattava di caldo torrido, cioè secco.

L’anticiclone africano e l’anticiclone delle Azzorre non più “amico”

Il protagonista indiscusso è sempre lui, l’anticiclone africano. E no, non c’è sempre stato alle nostre latitudini: “Stiamo vedendo gli effetti di una circolazione atmosferica diversa dalle estati che avevamo fino agli anni Novanta – spiega Matteo Sacchetti, analista di Limet -. Qualcosa è iniziato a cambiare all’inizio del XXI secolo, quando la presenza dell’anticiclone africano è diventata sempre più costante. Come nasce questa figura? Negli ultimi tempi è diminuita la corrente portante occidentale, un contributo mitigatrice che l’Europa ha sempre ricevuto dalle masse oceaniche, sostituita sempre più da spostamenti di masse d’aria in senso meridiano, quindi Sud-Nord. L’Europa meridionale ha i piedi appoggiati a un continente caldissimo, quello africano, con temperature altissime non solo al suolo ma anche in quota. I nostri mari si sono scaldati ulteriormente e questo ha facilitato il suo ingresso”.

Ma non solo: “Anche l’anticiclone delle Azzorre sconta l’aumento di calore delle fasce tropicali e non sarà più l’amico che avevamo una volta – prosegue Sacchetti -. Anche qualora la circolazione riuscisse a tornare occidentale, portando cioè aria dall’Oceano anziché dal continente come sta avvenendo in parte quest’anno, le masse d’aria sarebbero più calde e più umide perché l’Oceano Atlantico si è scaldato parecchio. Abbiamo una media di 2-3 gradi in più e valori di geopotenziale in quota più elevati”.

Estate in Liguria, non sarà più come prima

Insomma, tutto fa supporre che le estati miti per cui era nota la Liguria non torneranno più: “La temperatura globale sta continuando a salire, le fasce tropicali si stanno ulteriormente scaldando. L’Atlantico si scalda tre volte più velocemente del Pacifico perché ha una maggiore estensione proprio in quelle aree, non solo in superficie ma anche in profondità, e questo influisce sulle correnti. Le estati non saranno più quelle di prima, a parte qualche episodio di breve durata”.

E gli effetti del surriscaldamento globale di origine antropica hanno risvolti paradossali: “Continuiamo a immettere CO2, metano e altri gas che ampliano l’effetto serra, ma nel frattempo abbiamo rimosso gli aerosol antropogenici, sostanze nocive a base di zolfo e carbone che però creavano un effetto schermatura, attenuando l’irraggiamento solare. Sono state condotte campagne di bonifica importanti in America ed Europa, anche sui carburanti delle navi che solcano l’Atlantico, col risultato che la minore riflettività su queste aree non è compensata da una riduzione dei gas serra. Insomma – conclude Sacchetti – un’ulteriore spinta all’aumento di calore che non ci fa sperare nulla di buono”.

leggi anche
termometro caldo estate temperature
Clima
Temperature sopra i 30 gradi, “notti tropicali” e alti tassi di umidità: fino al 7 agosto sarà allerta da “bollino giallo” sulla Liguria

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.