La protesta

Savona, dopo due giorni raccolte oltre 900 firme di residenti per riaprire al traffico corso Italia: “La città si deve far sentire” fotogallery

Domenica 1 settembre il banchetto sarà operativo dalle 10 alle 13

Al via la raccolta firme per riaprire al traffico corso Italia a Savona

Savona. Sono oltre 900 in poco più di 24h le firme dei residenti (quelle dei non, non sono conteggiate) raccolte per chiedere la riapertura al traffico del tratto di corso Italia tra via dei Vegerio e via Paleocapa, pedonalizzato nel gennaio 2023.

L’iniziativa, portata avanti da PensieroLibero.zero (col supporto di Lega e M5S) nasce da tre diverse mozioni (primo firmatario il consigliere comunale di PensieroLibero.zero Fabio Orsi) presentate nei mesi scorsi e ripetutamente bocciate dal consiglio. Inizialmente era rivolta unicamente ai savonesi residenti, di certo i più “interessati” dalle conseguenze della decisione. Ma in seguito, visto il gran numero di richieste arrivato anche da chi non risiede stabilmente nella città della Torretta, gli organizzatori hanno deciso di predisporre un secondo elenco ad hoc apposta per i non residenti.

Sono passati ormai 20 mesi dalla chiusura. Il giudizio sul metodo seguito lo dai prima, quello sul merito lo puoi dare dopo, alla verifica dei fatti. In questo caso entrambi i giudizi riescono ad essere totalmente negativi; il buon governo di una città vorrebbe che si chiudesse al traffico una via nevralgica dopo che hai fatto studi, simulazioni, verifiche sui flussi, elementi tecnici, e dopo che hai verificato e risolto l’impatto sul traffico e il sistema dei parcheggi” le parole di Fabio Orsi.

“Non si dovrebbe chiudere senza uno studio vero sulla mobilità, in base semplicemente all’ideologia che pervade le tue scelte. Ci sono scelte che devono essere tecniche non ideologiche. Oggi però possiamo anche dare un giudizio nel merito che è palesemente negativo. Credo che questa chiusura abbia avuto il triste pregio di peggiorare la qualità della vita a nove savonesi su dieci. Non c’è un settore che ne abbia beneficiato, è peggiorato il traffico privato e non ne ha beneficiato quello pubblico, Piazza Mameli è diventata, in certe ore, una nuvola di smog e rumore”, prosegue.

I tempi di percorrenza per attraversare il centro a certe ore sono diventati biblici. La via è perennemente deserta, di giorno come di sera, e meno sicura. E con quale risultato? Fare impazzire i savonesi che vivono, lavorano o si devono muovere per cure mediche. Solo chi ha un preconcetto ideologico non ammette i propri errori davanti all’evidenza e lo fa per presunzione o arroganza: non se ne rende conto o si nasconde volutamente. In ogni caso non è un buon amministratore. Si può sbagliare e si deve saper tornare indietro”, aggiunge Orsi.

Vorremmo che la città si facesse sentire. Vorremmo che la città reagisse a chi in consiglio Comunale ha avuto il coraggio di dire che “ci vuole solo del tempo, che i cittadini vanno educati” non siamo in un regime. Io (e credo molti savonesi) non voglio essere educato da chi mi amministra: ci ha già pensato mio padre. Vediamo come reagirà la cittadinanza. Se come spero da oggi al Mercato del lunedì vedremo 400/500 firme, sarà un settembre caldo ed andremo avanti finché qualcuno dovrà accorgersene di quanti siamo”, conclude Orsi.

Domenica 1 settembre, il banchetto sarà operativo dalle 10 alle 13. La raccolta proseguirà poi per tutta la prossima settimana. Lunedì l’intenzione è quella di spostarsi sul mercato, in un punto ancora da definire ma che dovrebbe gravitare intorno a piazza del Popolo; da martedì, poi, sarà attiva una postazione di raccolta in Corso Italia.

Ma non solo: sarà possibile firmare anche al di fuori di questi orari in uno dei negozi aderenti all’iniziativa. Al momento sono già 9: Il Pellicano (via Manzoni), Caffè Centrale (piazza Mameli), Bar Olimpia (via dei Vegerio), Autoscuola Mura (via Battisti), Pet Shop (via dei Vegerio), Casa della Gomma (Corso Italia), Cocktail Balance (via Baglietto – Darsena), Polleria Cri e Mauri (corso Tardy e Benech) e Bar Cucciolo (via Boselli). Ma l’elenco potrebbe aumentare nelle prossime ore. I negozi aderenti esporranno in vetrina una apposita locandina.

L’intenzione della minoranza è quella di portare avanti la raccolta firme a lungo, anche per contrastare simbolicamente l’iter di revisione del traffico in centro portato avanti dal Comune: a metà settembre, infatti, è prevista la presentazione delle soluzioni elaborate da Sintagma per risolvere il “nodo” di piazza Mameli. Alcune soluzioni riguardano più strettamente l’area della piazza, altre invece sono misure più estese che coinvolgono il sistema del traffico degli autoveicoli che si sviluppa tra piazza Mameli, piazza Diaz, piazza Saffi. Tutte le ipotesi – nessuna delle quali prevede la riapertura di corso Italia al traffico, un dettaglio che non ha mancato di suscitare polemiche da parte dell’opposizione – sono state testate su un micromodello apposito e, fa sapere il Comune, “presentano indicatori di netto miglioramento rispetto alla situazione attuale”. Al momento sono tre quelle ritenute più interessanti, ma ce ne sono altre allo studio che completano alcune varianti.

“E’ il metodo ad essere sbagliato – ribadisce Daniela Giaccardi – Prima di assumere una decisione si fanno studi e valutazioni e solo dopo si decide. Questa decisione ha intasato il centro, le vie d’uscita da Savona e quelle di ingresso nei quartieri limitrofi, ha aggravato il centro e il percorso stradale cittadino. Vedremo Sintagma che cosa proporrà, ma questa scelta la dice lunga sul metodo che è stato adottato per affrontare questa tipologia di problema, un problema importante che certamente va risolto. Abbiamo proposto la nostra iniziativa in consiglio, ma tutte e tre le nostre mozioni sono state disattese e abbiamo ricevuto solo promesse di soluzioni che ad oggi non sono ancora arrivate. Quindi è necessario far sentire la nostra voce. Siamo qui per i savonesi e per migliorare la vivibilità della città“.

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