From italy to thailandia

Da Calice al Max Muay Thai. L’ascesa del savonese Sasha Mosso nello sport da combattimento: “Carico per i mondiali in Thailandia”

Due incontri vinti per ko nelle sue prime gare thailandesi, è campione nazionale di categoria e pronto per il debutto da pro. Il suo coach De Blasi su di lui: "E' un grande talento naturale, con grande volontà e determinazione"

L’astro nascente della Muay Thai in Liguria è savonese. E’ un ragazzo giovanissimo, ancora 17enne ma che, in questi ultimi anni, ha già dimostrato di potersi ritagliare uno spazio importante sia qua in Italia che all’estero in Thailandia.

Sasha Mosso, classe 2006 di Calice Ligure, fa dello sport da combattimento, oltre che della sua passione, la sua vita. Inizia a praticarlo fin da piccolissimo seguendo le orme dell’ex professionista Alessandro, suo papà, fino a calcare ring importanti, nella sua disciplina e categoria, qua in Italia. Reduce dall’ultimo successo nei campionati italiani di Muay Thai, il 12 settembre combatterà a Bangkok per cercare di aggiudicarsi il titolo di campione mondiale, oltre a competere ad ottobre, a Bologna, nella sua prima gara ufficiale da professionista.

Il suo coach, Alessandro De Blasi, presidente della palestra Kombat Team di Alassio, parla di un ragazzo molto talentuoso con un grande futuro davanti a sè e chissà, magari un giorno potrebbe diventare un vero punto di riferimento per i ragazzi liguri che intraprendono questo sogno proprio come sta facendo lui. Oltre ad avere all’attivo molti incontri nella categoria ‘light’, ha vinto, tranne in un caso, tutti gli incontri a cui ha preso parte, combattendo ultimamente nel palazzetto di Pattaya “Max Muay Thai”, vincendo entrambi gli incontri per ko.

Un primissimo inizio con il papà che in casa, per gioco, ha dato inizio alla grande passione del figlio: “Ho iniziato con mio padre visto che lui quando era giovane ha praticato kickboxing, savat e boxe da professionista. Verso i dieci anni ho iniziato ad andare in palestra e dopo un anno ho disputato la mia prima gara di light contact. Ero abbastanza portato e da lì ho iniziato a fare tantissime gare, in totale 85 light. Appena ho potuto iniziare a fare contatto pieno, ho combattuto in classe C dove ho 10 match, e poi uno in classe B”.

Poi i primi successi sia nazionali e internazionali: “Il 25 febbraio ho vinto i campionati italiani a Roma. Mi hanno permesso di qualificarmi ai campionati mondiali a Bangkok, dove combatterò a settembre dal 12 al 19. Sono andato poi in Thailandia per allenarmi e ho colto l’occasione per fare due match da pro, entrambi vinti per ko alla seconda ripresa”.

“Essendo che nel mio peso ci sono pochi atleti non hanno fatto dei preliminari, si è andato direttamente alle fasi finali degli italiani – continua Sasha -. Li ho preparati qua in palestra alla Kombat Team con il mio coach Alessandro De Blasi, per curare la parte della Muay Thai andavo anche a Genova dal maestro Luca Cuccu. Ho combattuto con un atleta di un coach della Nazionale, vincere sarebbe stato molto difficile, avrei dovuto metterlo ko oppure dominare interamente il match, e ci sono riuscito riuscendo a guadagnarmi questo posto”.

La sua passione per questa disciplina lo ha portato nella terra per eccellenza di questo sport, ma non era la prima volta: “Sono già stato due volte in Thailandia, una da piccolissimo per i campionati mondiali che andrò a rifare a settembre, e l’altra per allenarmi giusto due settimane perché non mi potevo permettere di stare di più. Confrontandomi con mio padre, ho deciso poi di ritornare, oltre che per allenarmi per combattere“.

In uno sport dove il contatto fa da padrone, prima di salire sul ring le emozioni prendono il sopravvento, anche Mike Tyson era spaventanto prima di salire sul ring. Per alcuni subentra la paura, per altri l’emozione. Per Sasha? Lo ha spiegato direttamente lui: “Ero abbastanza calmo. Nonostante non avessi ancora fatto match ‘pro’, comunque ho tanti match da dilettante ed ero abbastanza tranquillo, freddo e concentrato. Ho avuto abbastanza lucidità infatti di accogliere l’attimo per finire il match anche con un ko“.

E adesso le altre date importanti per l’inizio della sua carriera da Pro, già iniziata in Thailandia ma non in Italia: “Mi sento molto carico, fiducioso di me stesso. In palestra ci stiamo preparando al meglio sia per i campionati mondiali che per l’esordio da pro in Italia. Credo che andrà bene”.

Ai nostri microfoni è intervenuto anche il suo coach, Alessandro De Blasi, presidente ed Head Coach della Kombat Team di Alassio, che ci ha spiegato più nel dettaglio la crescita del fighter savonese: “Sasha è un grande talento, chiunque l’abbia visto muoversi e lavorare l’ha notato ma, come ha raccontato lui, è anni che si allena, un impegno notevole. Nonostante sia molto giovane, si allena già da professionista. Ovvio, serve il talento, ma anche e soprattutto la volontà. Senza la volontà e il scrificio, il talento non conta niente. Fortunatamente Sasha ha talento e anche volontà e determinazione. Per cui è questo che lo caratterizza sicuramente come piccolo campione e futuro campione, lo speriamo tutti”.

Scelta appoggiata in tutto e per tutto da De Blasi: “Le esperienze all’estero, soprattutto in certe nazioni, in certi contesti, sono importanti, soprattutto a una certa età. Abbiamo accolto questa sua decisione in maniera positiva, poi in Thailandia e nel camp in cui è andato sapevamo che sarebbe andato a fare un lavoro di qualità, i professionisti con cui ha lavorato sono di alto livello, per cui eravamo assolutamente contenti e l’abbiamo appoggiato in tutto per tutto”.

La Kombat Team è una fucina di talenti, tutti sotto l’occhio vigile di Alessandro, capace nel tempo di formare diversi campionati nazionali e internazionali: “Il mio biglietto da visita come coach sono i miei atleti e i risultati che negli anni abbiamo ottenuto. Abbiamo combattuto a Bellator, a Glory, che è uno dei circuiti più importanti al mondo, ho fortunatamente combattuto per titoli del mondo professionisti di sigle veramente importanti, avendo parecchi campioni italiani, campioni europei e sono tanti anni che siamo su questo tipo di palcoscenici. Gli atleti ovviamente si sono susseguiti e sono cambiati negli anni, ma devo dire che lo standard è sempre rimasto alto, spero e credo che sia sinonimo di un buon lavoro e di qualità”.

Per finire, un augurio da coach a fighter: “Sasha ha la fortuna di avere un gran talento, ma soprattutto, ripeto, quello che la caratterizza è la forza di volontà. Se continua ad avere questa volontà e questa voglia di migliorare, di arrivare in alto, non lo ferma nessuno. Quello che gli auguro è avere sempre dentro questo fuoco, è ciò che ti fa andare avanti. Se hai volontà e determinazione, cresci e migliori come atleta e come uomo.

 

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