Botta e risposta

Rigassificatore, Bucci e Rixi: “Orlando ha firmato il decreto per lo spostamento”. Le replica: “E’ stato Toti a proporre la Liguria”

Il candidato del centrodestra: "Il programma elettorale del Pd delle elezioni politiche 2022 al capitolo 'Strumenti e leve per la crescita' indica il ricorso ai rigassificatori come 'necessario"

Golar tundra rigassificatore

Savona. “Il rigassificatore non lo sceglie Regione Liguria, ma il Governo e quando Andrea Orlando, che ora lo contesta, era Ministro del Lavoro è stato tra i proponenti del decreto energia e investimenti“. Il candidato presidente alla Regione Liguria Marco Bucci a conclusione del primo tour in provincia di Savona fa così il punto sulla contestata infrastruttura che il Governo ha ipotizzato possa essere trasferita da Piombino a Vado Ligure.

“Voglio ricordare che il decreto ‘Energia e Investimenti’ del 2 maggio 2022 firmato dall’allora presidente del Consiglio Mario Draghi era stato proposto anche da quello che ora è il candidato del centrosinistra per la Presidenza di Regione Liguria – sottolinea Marco Bucci – Nel documento si sosteneva tra le ‘disposizioni in materia di energia e imprese’ proprio la necessità di impianti di rigassificazione”.

Ecco nel dettaglio il passaggio del decreto: “In considerazione della necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento di gas ai fini della sicurezza energetica nazionale, fermi restando i programmi di decarbonizzazione del sistema energetico nazionale, le opere finalizzate all’incremento della capacità di rigassificazione nazionale mediante unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione, nonché le connesse infrastrutture costituiscono interventi di pubblica utilità, indifferibili e urgenti. Per la realizzazione delle opere e delle infrastrutture connesse di cui al primo periodo, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sono nominati uno o più Commissari straordinari di Governo. Per lo svolgimento delle attività di cui al presente articolo, il Commissario o i Commissari si avvalgono delle amministrazioni centrali e territoriali competenti, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e allo stesso non sono corrisposti gettoni, compensi, rimborsi di spese o altri emolumenti, comunque denominati“.

“Ma non è il solo documento che contraddice la posizione del Partito Democratico e del suo candidato presidente – continua Marco Bucci – Il programma elettorale del Pd delle elezioni politiche 2022 al capitolo ‘Strumenti e leve per la crescita’ indica il ricorso ai rigassificatori come ‘necessario’. Da tutto questo si deduce che è proprio lo schieramento del candidato del centrosinistra alla Presidenza di Regione Liguria a indicare con grande chiarezza la necessità di questi impianti. Risulta altrettanto chiaro che la localizzazione di queste infrastrutture viene indicata dal Governo centrale perché trattasi di una pianificazione di carattere nazionale che si inquadra nella dorsale del gas. Dunque Regione Liguria non ha direttamente voce in capitolo. Faccio notare che attualmente sulla valutazione dell’opera è in corso la Conferenza di Servizi presso il ministero dell’Ambiente per certificare se il progetto può essere realizzato o no, ed eventualmente con prescrizioni. Quindi nessuno al momento può dire che l’impianto verrà realizzato”.

“Sul tema – conclude il candidato presidente Marco Bucci – la mia posizione è chiara e ruota attorno a due punti fondamentali: qualsiasi impianto deve essere compatibile con l’ambiente e deve poter fronteggiare con efficacia il tema dei rincari energetici. Qui non si tratta di scarsa cultura istituzionale, come accusa Orlando, ma di raccontare le cose come stanno. Il candidato presidente del centrosinistra e il suo partito hanno sostenuto la realizzazione di nuovi impianti, questo è innegabile. Orlando afferma una posizione e il suo contrario, è in cortocircuito”.

“La differenza principale tra me e Orlando (Pd)  – aggiunge il viceministro Edoardo Rixi – è che io prima di firmare i decreti mi informo, lui evidentemente no. E la cosa è grave. È noto a tutti infatti che Eugenio Giani (guarda caso Pd), presidente della Toscana, abbia posto la condizione che il rigassificatore non restasse a Piombino più di tre anni. In caso di spostamenti, l’unico luogo idoneo è sempre stato Vado Ligure: il nuovo investimento per l’allacciamento al gasdotto costerà agli utenti almeno 450 milioni di euro con una ricaduta sensibile sulla bolletta degli italiani. E’ evidente che Orlando, quando ha firmato da ministro, poco si è preoccupato che la destinazione potesse essere la già nota Vado Ligure. L’accordo per noi deve essere rivisto: in tre anni un investimento così imponente non si ammortizza e rischia di diventare una condanna economica per il Paese. Vado non va bene. Se Orlando ama davvero la Liguria chiami Giani e lo convinca a tenerselo in Toscana”.

Sulla questione Andrea Orlando ha replicato: “Rixi sostiene che, quindi, io sarei stato d’accordo al rigassificatore a Vado. Ma come faceva uno a sapere che una clausola temporale implicasse il fatto che Toti si sarebbe offerto di ospitare dopo i 3 anni la nave? E’ una cosa abbastanza divertente. La verità è che, se Toti non si fosse offerto, ci sarebbe stata da cercare una collocazione alternativa a Piombino ma non era scritto da nessuna parte, né in quel decreto né in altri atti, che dovesse venire a Vado”.

Accanto al tema del rigassificatore la prima tappa savonese del candidato presidente Marco Bucci è stata l’occasione per visitare il mercato di Varazze, la fiera ‘Fiori Frutta e qualità’ nel centro storico di Celle Ligure accompagnato dal sindaco Marco Beltrame e per incontrare diverse realtà del territorio albisolese. Sempre nella provincia di Savona sono previste altre tappe nei prossimi giorni.

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