Si parte

San Giuseppe di Cairo, dall’8 ottobre riapriranno le sale operatorie: al momento l’attività è prevista un giorno a settimana

Si inizierà con le sedute nella giornata di martedì, dopo un periodo di assestamento si passerà a due

Cairo Montenotte. Si è svolto oggi pomeriggio (12 settembre) un punto stampa nella sede di Piazza Pertini durante il quale l’Azienda Sanitaria Locale Asl2 ha annunciato la riapertura delle sale operatorie dell’Ospedale San Giuseppe di Cairo Montenotte. E’ stato quindi confermato ufficialmente che a partire da martedì 8 ottobre, le attività chirurgiche riprenderanno per interventi a bassa complessità, con un primo avvio in regime di day surgery.

In questa fase iniziale, l’attività chirurgica interesserà le specialità di chirurgia mano, chirurgia generale, chirurgia dermatologica, chirurgia plastica, e sarà programmata con una seduta operatoria a settimana, ma l’obiettivo sarà quello di passare a due sedute nel breve periodo.

“Ci dobbiamo assestare un attimo. Ora partiamo e cerchiamo di capire come va la situazione ma appena si potrà aumenteremo i giorni di apertura delle sale. Così con un solo giorno, comunque, abbiamo calcolato di effettuare circa poco meno di 100 interventi chirurgici al mese”, le parole di Luca Garra, direttore del Dipartimento Tecnico Sanitario di Asl2.

A stretto giro l’Asl inizierà a chiamare i pazienti in lista d’attesa che così verranno sfoltite (per alcuni interventi, come le ernie, sono ferme al 2020). L’attività riguarderà due sale, una sarà dedicata all’attività della chirurgica delle ernie (per un totale di 6 o 7 interventi al giorno) mentre la seconda inizialmente sarà tenuta per gli interventi di chirurgia generale e le altre specialità (per una media stimata di 15 interventi a settimana).

La riapertura delle sale operatorie è un traguardo che perseguiamo da tempo. L’azienda si è impegnata fortemente per garantire questo risultato, permettendo così di rispondere alle esigenze dei pazienti che attendono di essere sottoposti a interventi per patologie minori. Questo importante passo avanti è frutto della collaborazione e dell’impegno di tutto il personale dell’ospedale di Cairo, dei nostri chirurghi e degli anestesisti”, prosegue Luca Garra.

“Nel caso in cui il paziente necessiterà di un post ricovero sarà trasferito al San Paolo dove sono stati attivati due letti”, spiega Garra.

Un ulteriore passo significativo per l’Ospedale San Giuseppe sarà l’attivazione, entro fine 2024, di una nuova Tac che sarà in funzione tutti i giorni. “Una volta operativo il nuovo macchinario, sarà possibile eseguire esami con mezzo di contrasto vista la presenza degli anestesisti (del San Paolo) che saranno in struttura a Cairo già una volta a settimana per le operazioni chirurgiche”, afferma Garra.

Luca Corti, direttore s.c. Distretto sanitario delle Bormide, ha sottolineato come il personale abbia sempre provveduto alla manutenzione delle apparecchiature presenti, e come la Tac di prossima installazione unitamente alla presenza dell’anestesista porterà benefici anche sul fronte delle liste d’attesa.

Penso che il successo dell’azienda sia quello di non aver chiuso nulla – afferma Corti – tutti i reparti sono aperti e non abbiamo perso nulla. Il rischio era quello di dover chiudere sia a Carcare che Cairo delle attività ma alla fine siamo riusciti a tenere tutto aperto. Abbiamo dovuto levare dei letti nell’ospedale di Comunità di Cairo, non c’erano alternative ma il resto è tutto in funzione e questo è una grande vittoria”.

Il dottor Claudio Spena della S.C. Anestesia e Rianimazione P.O. Levante ha ribadito l’importanza dell’intervento dell’anestesista anche per gli interventi di bassa complessità: “Soprattutto per la gestione del dolore – afferma – ed è stato messo a punto un piano per la gestione dell’evento inatteso (in caso di necessità, è stata prevista la possibilità di ricovero presso l’Ospedale San Paolo di Savona con dei letti dedicati)”.

“Inoltre va evidenziato che per la gestione del periodo post operatorio il paziente riceverà istruzioni precise e riferimenti telefonici”, ha concluso Spena. Anche il dottor Antonio Langone della Chirurgia Generale P.O. Ponente ha assicurato la massima collaborazione sotto tutti questi aspetti.

Infine il direttore socio sanitario, Monica Cirone, ha ribadito come l’ospedale di Cairo abbia al suo interno tutte le competenze necessarie a sostenere il nuovo progetto citandolo come esempio di integrazione ospedale e territorio.

In apertura dell’incontro il direttore generale Michele Orlando ha introdotto l’argomento e ha rivolto uno speciale ringraziamento a tutto il personale che si è impegnato sul progetto, in particolare al dottor Iuri Dotta e alla dottoressa Manola Dubuorgel.

“Voglio ringraziare tutte le persone che hanno collaborato – ha affermato il direttore generale – un lavoro che parte da inizio anno dopo il sopralluogo svolto che ci ha dato il là  per riaprire. La attivazione ha richiesto tempo perché erano inattive da molti anni, ma ci siamo riusciti. Abbiamo fatto, nell’ultimo periodo, circa 15 riunioni ed ora eccoci qua”.

La riapertura delle sale operatorie rappresenta il frutto di un investimento complessivo di 2,5 milioni di euro, ed è un’altra attività che trova collocazione nell’Ospedale San Giuseppe di Cairo, come già l’Ospedale di Comunità, il Punto di Primo Intervento (P.P.I.), le Attività Riabilitative Levante (che comprendono la sala Nirvana), i Poliambulatori e numerosi altri servizi.

 

 

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.