Il giorno dopo

Allerta meteo, De Fezza e Peroni: “Il Comune di Toirano non ha messo in campo tutte le risorse e forze necessarie a ridurre i rischi”

"Per essere resilienti bisogna essere preparati e bisogna monitorare il territorio e ci vuole un gruppo di protezione civile affiatato e occorre attivare il piano di protezione civile comunale"

toirano allerta meteo 16 ottobre

Toirano. “Il nostro territorio è fragile e la natura si ribella, ma un’amministrazione comunale attenta dovrebbe essere sempre pronta a gestire le emergenze mettendo in campo tutto il necessario. Purtroppo con un gruppo di Protezione Civile in fase di smantellamento per nuove scelte di questa amministrazione comunale, in questa emergenza non abbiamo messo in campo le risorse e le forze essenziali a mitigare i rischi”. Lo dicono i consiglieri di minoranza di Semplicemente Toirano Giuseppe De Fezza e Cinzia Peroni.

“Dopo la giornata di ieri sono necessarie alcune nostre riflessioni – proseguono – A causa del maltempo abbiamo avuto molti disagi su tutto il ponente e Toirano non è rimasta indenne. Questi fenomeni sono ormai sempre più frequenti ed in questi anni abbiamo imparato che la migliore ricetta per far fronte a queste calamità è la resilienza insieme ad una forte base di prevenzione”.

“Per essere resilienti bisogna essere preparati; per essere preparati bisogna monitorare il territorio; per monitorare il territorio ci vuole un gruppo di protezione civile affiatato con l’amministrazione comunale e coinvolto con i servizi tecnici e con la polizia locale, con il fine preminente di attivare il piano di protezione civile comunale. Il piano è un mansionario delle emergenze che prevede dislocazione di mezzi, l’attivazione di servizi di emergenza, quali i servizi idrici-fognari i movimenti terra con macchine operatrici pronte e soprattutto uomini pronti ad intervenire. E’ necessario monitorare il livello dei fiumi, la situazione degli edifici pubblici e di quelli privati, con una certa sensibilità ed attenzione verso le scuole ed i centri di aggregazione sociale”.

“Per fare prevenzione è necessario attivare già a settembre, la pulizia di tutti i sistemi di drenaggio del territorio, dei canali di scolo e delle condutture; questi, tutti interventi che sino al 2023 venivano regolarmente espletati, anche perché fanno parte degli obblighi contrattuali tra il Comune di Toirano ed il gestore del servizio di raccolta dei rifiuti. Per essere resilienti, bisogna sensibilizzare la popolazione alla prevenzione; bisogna dotarli di sacchi di sabbia; bisogna comunicare con l’App ufficiale fornendo informazioni e diramando i numeri di emergenza. Invece, purtroppo, nella giornata di ieri non ci sono stati, da parte dell’amministrazione, aggiornamenti adeguati rispetto a ciò che succedeva sul territorio, con conseguenti possibili rischi da parte dei cittadini”.

“Per prevenire il dissesto idrogeologico bisogna preventivamente avvisare le attività estrattive ed assicurarsi che abbiano provveduto a regimare le acque nella zona di cava affinché non si riversino sulla strada provinciale e nel cimitero comunale. Per essere resilienti bisogna chiudere le scuole il giorno dopo l’evento calamitoso, soprattutto avendo consapevolezza che le condizioni meteo non miglioreranno e che il terreno è saturo e quindi non drenerà abbastanza, che i sistemi di drenaggio sono in crisi e che, quindi, una semplice pioggia potrebbe allagare le strade, che gli insegnanti per raggiungere le scuole dovranno transitare su un territorio martoriato dalle piogge del giorno precedente e fragile il giorno successivo, con rischio frane; che i genitori accompagneranno i propri figli con le auto davanti alle scuole e si formeranno ingorghi che terranno occupati i pochi agenti di polizia locale che non potranno occuparsi di eventuali emergenze”.

“Queste sono semplici riflessioni che ci permettiamo di fare, affinché arrivino all’attuale amministrazione, con la speranza di sensibilizzarla ad essere più attenta sul tema prevenzione e protezione civile, temi cardini ed imprescindibili per la tutela di una comunità. Un grande ringraziamento ai pochi volontari di protezione civile rimasti, che, nonostante tutto, anche oggi e seppur con pochi uomini hanno operato per come possibile sul territorio”.

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