Carcare-Dego. Anche il comparto del vetro in sciopero il prossimo 18 ottobre. Dopo trent’anni di “calma” scatta lo stato di agitazione per i lavoratori Verallia di Carcare e Dego, preoccupati per l’incertezza futura e per la riorganizzazione del personale.
Venerdì i dipendenti incroceranno le braccia due ore alla fine di ogni turno, un segnale forte per chiedere all’azienda chiarimenti in merito alla produzione dei forni valbormidesi.
Come spiega Tino Amatiello della Cgil, infatti, “a Carcare si lavora su tre linee su quattro nonostante il nuovo forno. Anche a Dego c’è una linea ferma, parrebbe per tutto il 2025, mentre nello stabilimento toscano di Pescia si partirà con l’impianto rinnovato”.
“La domanda che si pongono i lavoratori è questa: vista la crisi nazionale del comparto, quali saranno gli sviluppi per le sedi della Valbormida, dove, negli ultimi decenni, l’azienda ha ottenuto parecchio e ha portato i livelli produttivi al massimo?” conclude l’esponente sindacale.
Una protesta che arriva dopo un lungo periodo di difficoltà vissute dal comparto e in particolare del sito di Dego, una produzione energivora che aveva determinato stop e rallentamenti, ma che passata la fase critica si auspicava di aver risolto con un ripristino delle fasi di lavorazione e quindi progressivo ritorno ai pieni livelli occupazionali dei due stabilimenti.
Tra i temi al centro della vicenda industriale, che ha riguardato lo stesso dibattito politico, la questione infrastrutturale attorno al gruppo per la sua competitività e la necessità di intervenire per supportare processi di riconversione e aggiornamento produttivo indispensabile per l’attuale situazione della filiera del vetro.