Chi sono

Elezioni Liguria, ecco i 6 consiglieri regionali eletti in provincia di Savona

Quattro per il centrodestra: Invernizzi, Foscolo, Bozzano e Vaccarezza. Due per il centrosinistra: Arboscello e Casella

Generico ottobre 2024

Savona. Salgono a 6, uno in più della scorsa tornata, i consiglieri regionali savonesi in Regione. Cinque uomini (come l’altra volta) a cui si aggiunge una donna. Quattro saranno di centrodestra, due di centrosinistra, tutti di liste diverse. Uno di Varazze, uno di Bergeggi, due di Pietra/Loano e due di Alassio. Per tre di loro si tratta di una conferma, mentre tre saranno new entry. Questo è il responso dato dalle urne al termine dello spoglio, andato avanti fino a tarda notte (qui l’analisi delle preferenze, qui la mappa del voto in provincia di Savona).

CENTRODESTRA

Quattro, come detto, i consiglieri del centrodestra. Forza Italia esprime Angelo Vaccarezza, che con le sue 2325 preferenze può vantarsi di essere il più votato in assoluto nella coalizione. Vaccarezza (che in Comune a Loano ha percorso tutta la “gerarchia amministrativa” da consigliere comunale, presidente del consiglio comunale, assessore, vice sindaco e poi sindaco per due mandati ed ha avuto anche un’esperienza da presidente della Provincia di Savona) si tratta di un ritorno a piazza De Ferrari per la terza volta consecutiva.

Lo segue Sara Foscolo, prima nella Lega con 2187 voti: una vittoria difficile quella della segretaria provinciale della Lega, già parlamentare ed ex vice sindaco di Pietra Ligure (oltre che assessore provinciale dal 2013 al 2014), avendo in lista competitor come Giancarlo Canepa, Stefano Mai e Matteo Camiciottoli.

Un seggio va anche a Fratelli d’Italia, e in questo caso è appannaggio di Rocco Invernizzi: 1493 voti per l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Alassio, che fa così il “salto di categoria”. Per lui una elezione in Regione che arriva dopo una esperienza di ventitré anni maturata nell’amministrazione alassina, ricoprendo i ruoli di consigliere e assessore comunale: ora manterrà, come consigliere incaricato, le deleghe a Lavori Pubblici, Demanio, Cimiteri e Informatica, ma lascerà l’assessorato della giunta Melgrati.

Mentre il quarto consigliere di centrodestra è espresso dalla civica Vince Liguria, e si tratta di un ritorno: Alessandro Bozzano, ex sindaco di Varazze, è il primo della lista con 1889 voti. Avvocato sia civilista che penalista, vanta una lunghissima gavetta da amministratore a Varazze: prima di diventarne il sindaco (per due mandati, il secondo interrotto dopo 2 anni per entrare in Regione) ha trascorso 5 anni da consigliere comunale, altrettanti da assessore, poi un mandato da vicesindaco e infine uno da capogruppo di minoranza.

CENTROSINISTRA

Due invece i seggi andati al centrosinistra. E anche qui, come nel centrodestra, si dividono equamente tra conferme e novità. La conferma è rappresentata da Roberto Arboscello: l’ex sindaco di Bergeggi si prende di prepotenza il seggio destinato al Partito Democratico con 6035 preferenze. Una vera e propria “prova di forza” che lo porta a essere il più votato in assoluto in provincia, e costringe l’ex sindaco di Albenga Giorgio Cangiano in panchina nonostante un risultato quasi altrettanto clamoroso (4152 voti, è il secondo in assoluto in provincia).

Ce l’ha fatta invece Jan Casella, anche lui (come Invernizzi) di Alassio, grazie a 1931 voti e al seggio strappato da Alleanza Verdi Sinistra. Educatore e formatore nel campo della fragilità giovanile e consulente assicurativo, Casella vanta già una lunga esperienza amministrativa: eletto per la prima volta in consiglio comunale ad Alassio nel 2011, a soli 22 anni, nell’ultimo decennio è stato il principale avversario dell’attuale sindaco Melgrati.

IL RESTO DEL CONSIGLIO

I consiglieri in Liguria sono 30, oltre al presidente della giunta. Di questi, 24 sono eletti con sistema proporzionale sulla base di liste provinciali: Genova (13), La Spezia (4), Savona (4), Imperia (3). I restanti 6 seggi, come stabilito dalla legge elettorale 18/2020 ancora in vigore, sono assegnati con un sistema maggioritario dopo le elezioni ai gruppi di liste a supporto del presidente eletto, o alle liste non associate in caso di raggiungimento della maggioranza assoluta. Alla fine in Liguria saranno 17 consiglieri di maggioranza, più il presidente, e 13 di minoranza, tra i quali è incluso il candidato presidente sconfitto.

Marco Bucci – presidente

Andrea Orlando 

PARTITO DEMOCRATICO
Armando Sanna (Ge)
Katia Piccardo (Ge)
Federico Romeo (Ge)
Simone D’Angelo (Ge)
Roberto Arboscello (Sv)
Davide Natale (Sp)
Carola Baruzzo (Sp)
Enrico Ioculano (Im)

FRATELLI D’ITALIA
Stefano Balleari (Ge)
Simona Ferro (Ge)
Rocco Invernizzi (Sv)
Luca Lombardi (Im)
Gianmarco Medusei (Sp)

VINCE LIGURIA BUCCI PRESIDENTE
Federico Bogliolo (Ge)
Matteo Campora (Ge)
Alessandro Bozzano (Sv)

LEGA
Alessio Piana (Ge)
Sara Foscolo (Sv)
Alessandro Piana (Im)

FORZA ITALIA
Carlo Bagnasco (Ge)
Angelo Vaccarezza (Sv)
Marco Scajola (Im)

ALLEANZA VERDI SINISTRA
Selena Candia (Ge)
Jan Casella (Sv)

ORGOGLIO LIGURIA
Giovanni Boitano (Ge)
Marco Frascatore (Sp)
Walter Sorriento (Im)

ANDREA ORLANDO PRESIDENTE
Gianni Pastorino (Ge)

MOVIMENTO 5 STELLE
Stefano Giordano (Ge)

I trombati eccellenti (ma con possibile ripescaggio)

L’esito delle urne lascia, al momento, fuori dal consiglio regionale due fedelissimi dell’ex governatore Giovanni Toti, l’assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone, candidato nella lista Vince Liguria alla Spezia – e che però potrebbe comunque essere chiamato in giunta dal Bucci – e la ex portavoce di Toti, Jessica Nicolini, la quale potrebbe rientrare come prima dei non eletti della “nuova” lista arancione in caso di promozione ad assessore di Matteo Campora.

Fuori dal consiglio regionale anche Stefano Anzalone, nella lista civica Orgoglio Liguria a Genova e indagato per voto di scambio nel quadro dell’inchiesta della Procura di Genova. Fuori anche una campionessa di preferenze come Lilli Lauro, che esule della lista Toti era migrata in Fratelli d’Italia. Delusione anche per i due leghisti Sonia Viale, candidata a Imperia e terza in lista, e Stefano Mai, terzo nella circoscrizione Savona.

Nella minoranza, niente da fare (al momento) per Luca Garibaldi, referente Pd del Tigullio ed ex capogruppo in via Fieschi, scalzato per un pugno di voti da Simone D’Angelo. Fuori anche Ferruccio Sansa che, ieri durante lo spoglio, già metteva in preventivo la possibilità di tornare a fare il giornalista a tempo pieno.

Non tornerà in consiglio regionale il “decano” Pippo Rossetti, passato dal Pd ad Azione e comunque doppiato nelle preferenze da Cristina Lodi (anche lei fuori).

Niente consiglio regionale per i due consiglieri regionali uscenti del M5s, Stefano Tosi (candidato nella lista civica di Orlando) e Paolo Ugolini.

Le New Entry in consiglio regionale

Un consiglio regionale rinnovato per la metà, se si considera che su 30 consiglieri 12 sono new entry. Tra loro Federico Bogliolo, arancione già presidente del municipio Levante, Luca Lombardi detto HYPE, sanremese che ha sbancato con una campagna fatta soprattutto su TikTok, poi la leghista savonese Sara Foscolo, che dopo un’esperienza breve in parlamento torna alla grande politica, e i due alassini Rocco Invernizzi (Fdi) e Jan Casella (Avs).

Ben tre rookie, ma amministratori di una certa esperienza, sono del Pd: Katia Piccardo, la combattiva sindaca di Rossiglione, Federico Romeo, che è riuscito a sbancare nella sua Valpolcevera nonostante l’exploit dell’avversario interno ai dem, Armando Sanna (mister preferenze del Pd), e poi Simone D’Angelo, segretario metropolitano, che però avrebbe pronta la lettera di dimissioni da quell’incarico dopo la sconfitta di Orlando. Nuova del Pd anche Carola Baruzzo, in ticket con Davide Natale alla Spezia.

Ce l’hanno fatta Stefano Giordano, pompiere e sindacalistaì, coordinatore metropolitano del M5s, e poi i “civici” Walter Sorriento e Marco Frascatore.

I campioni di preferenze del consiglio regionale della Liguria

Bastava dare un’occhiata ai risultati nella zona di Sant’Olcese e dintorni per capire che lo scettro delle preferenze lo avrebbe tenuto in mano Armando Sanna, già vicepresidente del consiglio regionale (ed ex sindaco di Sant’Olcese), eletto dai cittadini con 8 mila voti. Numeri molto alti anche Katia Piccardo (oltre 7600) sindaca di Rossiglione, e Federico Romeo, dati che confermano il radicamento del Pd in alcune vallate del genovesato. Roberto Arboscello supera i 6000 voti nel savonese.

Nel centrosinistra molto bene la rossoverde Selena Candia che supera in termini di preferenze – oltre 4000- sia il compagno di lista in Avs Ferruccio Sansa sia Gianni Pastorino, eletto nella civica di Orlando.

Marco Scajola a Imperia, nella lista di Forza Italia, ex assessore regionale dal cognome inevitabilmente “importante”, è il più votato del centrodestra con 6308 preferenze. A distanza Carlo Bagnasco, sindaco di Rapallo, e coordinatore regionale di Forza Italia, con 4742 voti (circoscrizione Genova). Ma la maggioranza a Genova vede come primo partito Fratelli d’Italia, al 13,6%, e Stefano Balleari in pole con oltre 3600 voti,  si rifa della batosta alle Europee. Sono 3100 i voti della seconda in lista, Simona Ferro. In Vince Liguria oltre 2000 voti per Federico Bogliolo e 1900 per Matteo Campora. Nella Lega Alessio Piana prende più voti del viceministro Edoardo Rixi che comunque non sarebbe rimasto in Liguria. Oltre 2300 per  Angelo Vaccarezza nella lista di Forza Italia a Savona e per la terza volta eletto in consiglio regionale.

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