Savona esclusa

Elezioni Provincia, nessun savonese in maggioranza. Scaramuzza: “Fuori per due voti sbagliati e due mancanti”

Calcoli alla mano potrebbe trattarsi dei voti di Spotorno. Secondo Canepa e Sasso Del Verme (Lega) “è questione di sfortuna, dalla coda in autostrada a problemi di salute”

Maurizio Scaramuzza Provincia Savona

Savona non avrà alcun consigliere provinciale di maggioranza. Lo abbiamo rilevato ieri nell’analisi di Enrica Bertone: se il capoluogo di provincia potrà vantare due consiglieri (su 4) nella minoranza di centrosinistra, per quanto riguarda il centrodestra invece a spartirsi i 6 seggi sono stati 4 ponentini, un valbormidese (Marco Dogliotti) e il sindaco di Stella. Niente da fare per Maurizio Scaramuzza, sulla carta il “savonese designato”: il consigliere comunale della Lega non è riuscito a ottenere i voti necessari per entrare nel consiglio provinciale, le cui elezioni si sono tenute domenica scorsa.

Da diversi anni, il voto in Provincia è riservato a sindaci e amministratori locali, e si presenta come un voto politicamente “ponderato”. A Scaramuzza sono quindi venuti meno dei voti, ma quali e perché? “Fondamentalmente credo sia dipeso da due fattori – spiega Scaramuzza -. Il primo è che ci sono stati un po’ di errori nelle votazioni, nel senso che c’è stata una dozzina di schede nulle e due erano per me: una era blu e quindi valeva 37, ma l’altra grigia mi è ‘costata’ oltre 200 punti”. Due schede già da sole decisive, visto che il politico savonese è rimasto fuori dagli eletti per 209 punti.

Il secondo fattore “è che probabilmente c’è stato qualcuno, all’interno dei voti d’area della Lega, che non mi ha votato nonostante l’indicazione ricevuta. E’ un dato di fatto, perché poi i conti si fanno facilmente. I due voti che mancano sono di persone che personalmente non conosco, se non superficialmente, quindi non credo si sia trattato di un problema con me come persona: con tutti quelli che ho visto ho un ottimo rapporto. Ovviamente ora saranno la sezione, il segretario e chi decide queste cose qua a cercare di capire cosa è successo e perché”.

Impossibile ovviamente sapere precisamente di chi si tratta. Conti alla mano, però, qualche calcolo si può fare, anche grazie al fatto che gli elettori sono noti (sindaci e consiglieri comunali della provincia) e anche il valore dei singoli voti (dato che ogni voto “pesa” in modo diverso in base alla popolazione del Comune di riferimento). E così, ipotizzando che la Lega avesse – sulla carta – diviso equamente i voti tra Scaramuzza e il suo omologo di ponente, Demis Aghittino, l’impressione è che i due voti “di area” mancanti all’ex assessore savonese possano essere quelli di Spotorno: il loro valore è quello necessario a pareggiare i conti.

“Sicuramente sono contento che sia entrato Demis Aghittino – prosegue il savonese – per quanto riguarda la Lega è importante che ci sia. Certo, speravo di entrare anch’io, ero convinto di entrare e quindi mi dispiace perché avevo voglia di lavorare. Tra l’altro fare il consigliere provinciale è un incarico con responsabilità e a zero soldi, quindi credo che la gente non si ‘picchi’ per entrarci”.

“Agli eletti auguro buon lavoro. La cosa importante è che comunque ci sia sempre una maggioranza di centrodestra, sempre 6 a 4. Io sono sempre a disposizione: può anche essere che uno si dimetta, io sono il primo dei non eletti quindi posso anche rientrare”. E per le istanze di Savona a chi bisognerà rivolgersi?Quello è un bel problema. Un bel problema. Non saprei, rivolgetevi ad Angelo Vaccarezza…“, conclude Scaramuzza. Un riferimento sibillino riferito, forse, al fatto che a beneficiare dell’esclusione di Scaramuzza è stato infatti Matteo Mirone, sindaco di Arnasco, considerato vicino al consigliere regionale uscente.

A gettare acqua sul fuoco sono due dei principali esponenti del Carroccio nella provincia, come Giancarlo Canepa, sindaco di Borghetto e candidato alle prossime elezioni regionali, e Roberto Sasso Del Verme, ex sindaco di Laigueglia e storico militante della Lega.  “È stata principalmente una questione di sfortuna – è la loro analisi – Rispetto alla volta precedente, partivamo con meno voti ponderati. Ad esempio, alcuni comuni come Sassello si sono sciolti, e lì avevamo dei voti; mentre Borghetto è sceso di fascia, riducendo il peso del voto ponderato e dimezzando così il suo valore. Avevamo fatto dei calcoli precisi ed eravamo convinti di farcela, ma per poco non ci siamo riusciti. Anche perché, all’ultimo minuto, alcuni fattori hanno giocato a nostro sfavore: la coda in autostrada ha scoraggiato alcuni dal venire a votare, e una persona che ha avuto un problema di salute non è riuscita a partecipare. Quei voti sarebbero stati decisivi. Scaramuzza ha mancato l’obiettivo per meno di 200 voti; se fosse andata diversamente, ora staremmo parlando di tutt’altra situazione”.

Canepa non nega che “all’inizio, nel nervosismo del momento, abbiamo pensato che qualcuno non avesse votato come previsto. Poi, però, analizzando a mente fredda, crediamo che si sia trattato sostanzialmente di sfortuna. Una ‘longa mano’ di Vaccarezza per favorire Mirone? Sinceramente penso di no“.

Ci dispiace per Maurizio, una brava persona e amministratore – concludono Canepa e Sasso Del Verme – Anche se i numeri erano risicati, li avevamo, ma non siamo riusciti a portare a casa il risultato. Oltre a questo, due schede sono state annullate perché il voto non è stato espresso correttamente. Sommando tutto, sarebbe bastato che una sola di queste circostanze fosse andata a nostro favore, e avremmo avuto un risultato diverso. I calcoli erano giusti, eravamo lì vicini”.

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