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Serie D, Albenga. Mariotti: “Non ci dormo ma che gruppo!”, Virdis: “Qui finché prosegue questo progetto tecnico”

Le parole dell'allenatore e il dirigente bianconeri dopo il pari in una sfida ben interpretata dalla squadra ingauna

Vado. Termina con un pareggio la sfida tra Vado e Albenga. Un 1 a 1 che cela però tantissime domande per ambo le squadre. Per il Vado i quesiti arrivano probabilmente dal lato tecnico, nonostante l’ottima prestazione di oggi, più precisamente arrivano dalla classifica. Un inizio in salita per una squadra che punta sicuramente a salire in Serie C e che oggi ha guadagnato un punto importante contro una delle squadre, fin qui, da battere del campionato, nonostante si aspettasse una vittoria.

Per l’Albenga invece è tempo di risposte per i tifosi. L’esodo dirigenziale di due giorni fa ha lasciato molte domande ai supporters ingauni, con l’ombra di risvolti ancora più cupi che potrebbero rovesciare rovinosamente le sorti del club albenganese. Tuttavia il club ingauno, contattato dalla nostra redazione, si dichiara positivo oltre a rimarcare come il progetto proseguirà nonostante le dimissioni. Mister Mariotti è rimasto commosso dalla mole di tifosi ingauni presenti al Chittolina, sempre a sostegno della squadra e dell’allenatore.

Una settimana decisamente travagliata per tifo, società e tesserati, che non ha giovato alla preparazione della partita, come confermato da mister Mariotti: “Ci siamo allenati poco, male e con poca intensità. Quando non hai ragazzi tranquilli con altri problemi, il calcio passa in secondo ordine. Ieri gli ho chiesto se si sentivano di scendere in campo, loro mi hanno detto sì. Siamo professionisti, oggi hanno dato la dimostrazione ancora una volta che sono un gruppo fantastico. Non trovo le parole, mi emoziono, ho 63 anni, più di quattrocento panchine e allenato diverse squadre in Serie D, ma l’emozione che mi danno questi ragazzi non me l’ha mai data nessuno“.

“Oggi sono scesi in campo da leoni, leoni feriti, contro una squadra che voleva vincere ed inizialmente non abbiamo approcciato bene la partita – continua l’allenatore -. Poi abbiamo colpito due pali e forse all’ultima potevamo addirittura perdere. Li ho abbracciati tutti, mi sono emozionato con loro insieme al direttore perché sono ragazzi straordinari. Ho letto di comunicati e risposte, ma i penalizzati siamo noi che siamo in campo tutti i giorni. Oggi i tifosi hanno fatto qualcosa di incredibile: sono venuti sotto la pioggia, incitandoci e caricandoci, sto vivendo un’esperienza per la prima volta un po’ negativa da una parte, ma sto vivendo un’esperienza, umana, professionale, incredibile che non pensavo mai di poter vivere”.

Al netto di tutte queste problematiche, l’allenatore romano non si pente della sua scelta, anzi: “Sono fiero e felice di essere venuto qui. Lo rifarei, perché ho trovato un gruppo insieme al direttore, di grandi ragazzi a cui auguro una grande carriera in Serie D e anche nei professionisti, ringrazio Virdis che insieme abbiamo messo su questa squadra. Mi hanno regalato emozioni incredibili insieme alla città e ai tifosi, grazie ancora“.

Nelle mura sacre dello spogliatoio perè, i sentimenti non sono positivi: “Emotivamente è dura. Vedo questi ragazzi in difficoltà ma sono eccezionali, non si è tirato indietro nessuno. Soffriamo insieme, ci arrabbiamo insieme. Però siamo leali, schietti ci diciamo sempre quello che pensiamo dentro quelle quattro mura e io li amerò sempre”.

Poi la parola al ds Virdis, che precisa alcuni punti sugli avvenimenti di questa settimana: “Ci tengo a fare una precisazione, le risposte societarie le darà la società. Da gennaio dell’anno scorso a dicembre, da quando ho iniziato questa esperienza, mi sono sempre occupato del lato tecnico. Ho di fianco una persona con cui ho condiviso questa avventura da maggio, mi sono esposto in primis con lui prima che con tutti i ragazzi, ci ho messo la faccia ed è questo il motivo per cui in questo momento sono ancora qua. I risultati si vedono alla fine e sono quelli che contano. Quello che avevamo pensato all’inizio di questa stagione lo vediamo tutti i giorni sul campo perché noi ci occupiamo di campo. In questo momento essere orgogliosi è poco. Sono orgoglioso di aver fatto scoprire in questa zona d’Italia questo signore che ho di fianco, qualcuno ignorava la sua esistenza”.

Sono molto contento di averlo qui e di quello che ha fatto – continua Virdis parlando di Mariotti -, non ho mai avuto dubbi. Ci sono tante dinamiche, per cui a volte le cose che pensi nel modo migliore non ti vengono bene. Invece, devo dire che ad oggi, sempre parlando del nostro ambito, siamo molto contenti di quello che vediamo“.

Da martedì, c’è il rischio che alcuni giocatori possano separarsi dalla casacca bianconera: “Saremo sempre con loro, dal momento in cui, se succederà che verranno prese altre decisioni o questi ragazzi non ci saranno più, è ovvio che anche personalmente faremo le nostre valutazioni, perché il nostro progetto è questo che vedete oggi, che avete visto oggi in campo, che avete visto in queste otto giornate. C’era un’immagine di squadra ma non avevamo mai un’immagine di una squadra così forte così vera, giusta, leale e tosta“.

“Il calcio ti regala un sogno, forse proprio nelle difficoltà – continua Mariotti -. Vedo questi ragazzi che combattono, lottano, vogliono vincere sempre, delle volte li devi frenare perché delle partite che non puoi vincere certe volte è meglio che non le perdi, loro invece no. Come fai a non amarli? Come fai a non rispettarli? Come fai a non stargli vicino? Come fai ad abbandonarli? Anche io ho avuto richieste di altre squadre, anche estere, ma finché ci saranno questi giocatori non li abbandonerò. Mentirei a me stesso, sono stato sempre così. Mi dicono che sono un bravo tecnico, ma sono un po’ un pazzo. Ma se è pazzo vuol dire essere leale, ci sarò sempre”.

Poi una frase con cui Mariotti chiude il discorso sulla squadra, che racchiude tutta l’essenza della sua filosofia: “Qualcuno mi ha detto che un uomo è vincente perché vince e super vincente perché vince di più. Un condottiero invece è colui che si fa amare dai propri giocatori. Un uomo non è vincente se non è un buon condottiero e non vincerà mai. I giocatori ti devono amare e poi vanno oltre ogni difficoltà. Non esiste un mister vincente che non è un condottiero. Viviamo il calcio con sorriso“.

Per finire, le rassicurazioni sui prossimi allenamenti: “Alle 14:30 martedì saremo al Riva, andremo al nostro posto a fare il nostro mestiere, noi faremo solo quello”.

Classifica aggiornata all’ottava giornata di Serie D girone “A”:

1 Bra, 2 Città di Varese, 3 Albenga, 4 Lavagnese, 5 Ligorna, 6 Asti, 7 NovaRomentin, 8 Chisola, 9 Sanremese, 10 Derthona, 11 Vado, 12 Vogherese, 13 Cairese, 14 Borgaro Nobis, 15 Imperia, 16 Fossano, 17 Oltrepò, 18 Saluzzo, 19 Gozzano, 20 Chieri.

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