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Spostamento ferrovia, Marabello (Movimento Indipendenza): “Opera inutile e costosa”

Il coordinatore provinciale interviene su una delle opere infrastrutturali più discusse per il savonese

raddoppio ferroviario

Ponente. “Se il progetto di spostamento a monte nella tratta ferroviaria tra Andora e Finale, che continua a essere chiamato impropriamente “raddoppio”, perché si tratta di una totale variante di tracciato, verrà finanziato e realizzato, significherà un disastro per la mobilità ferroviaria nel Ponente e in tutta la Liguria. Basta prendere come esempio lo spostamento realizzato nella tratta San Lorenzo al Mare-Andora che ha determinato un’isolamento definitivo per importanti località rivierasche con la perdita della stazione e la realizzazione di poche stazioni del tutto decentrate, peggiorando la vita degli studenti e dei lavoratori pendolari e rendendo residuale il trasporto ferroviario”.

Lo afferma Fabrizio Marabello, coordinatore di Savona e provincia del Movimento Indipendenza.

“Il progetto per la tratta Andora­-Finale è ancora più devastante dei progetti precedenti a causa del dimezzamento delle stazioni con perdita definitiva della ferrovia per Laigueglia, Ceriale, Loano, Borgio Verezzi e con il decentramento di chilometri­ delle stazioni rimanenti, tra cui quella di Albenga che verrebbe allontanata di ben 5 km dal centro urbano”.

“Devastante anche l’impatto ambientale per un’opera che andrà a insistere su numerose aree protette e, non meno grave, l’impatto sull’economia agricola e floricola, con la perdita di circa 80 ettari di terreno agricolo e di centinaia di posti di lavoro nel settore. Paradosso del progetto è che andrà poi a dismettere ben 10 chilometri di linea già a doppio binario: un vero e inutile spreco di denaro pubblico per un investimento previsto di circa 2 miliardi di euro e forse più”.

E ancora: “L’arretramento della ferrovia costiera da Ospedaletti ad Andora, avvenuto a partire dal 2001, ha già causato la perdita di numerose stazioni che servivano le località rivierasche. Le stazioni superstiti sono delocalizzate e difficilmente raggiungibili senza mezzi propri. In cambio, sul sedime ferroviario, è stata costruita una ciclabile da Bordighera a San Lorenzo. La ciclabile più onerosa del mondo. Arretrare il primo tratto di ferrovia è costato 360 milioni di euro, mentre da San Lorenzo ad Andora, il costo dichiarato è stato 630 milioni di euro”.

“Inoltre, con la realizzazione di gallerie rischiamo di perdere decine di falde acquifere preziose in un territorio già provato dalla siccità”. I lavori andranno poi a intaccare zone protette come Poggio Grande, la zona carsica del Rio Torsero e la zona vicino le grotte di Borgio Verezzi”.

“Noi riteniamo vi sia la possibilità di un raddoppio in sede. Negli ultimi venti anni le linee sono state depotenziate, tolti i binari di incrocio e questo ha avuto ricadute negative sia sui tempi di percorrenza, sia sulla capacità delle linee. Con molti meno soldi rispetto a quelli necessari per l’arretramento, si potrebbe fare un raddoppio in sede e dove necessario riattivare i binari di incrocio, anche perché su un terzo del tracciato c’è già il doppio binario” aggiunge il coordinatore provinciale del Movimento Indipendenza.

“Per quanto riguarda il tratto che va da Finale a Loano la miglior soluzione è quella di passare in sotterranea. Da Loano ad Albenga esiste già il doppio binario mentre da Albenga ad Andora c’è da aggiungere un binario a quello esistente, mantenendo le fermate di Alassio e Laigueglia per garantire agli utenti il servizio necessario. Le stazioni potrebbero essere quindi mantenute nella sede attuale con una aggiunta anche di fermate”.

“Sosteniamo, pertanto, la giusta battaglia di comitati e associazioni che negli ultimi anni hanno fatto sentire la loro voce, purtroppo inascoltata, contraria allo spostamento della ferrovia a monte e prendiamo atto ancora una volta che sia il centro-destra che il centro-sinistra, anche in questo caso, sono due facce della stessa medaglia” conclude Marabello.

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