Savona. “Troppo facile di cogliere l’occasione data da un mero incidente amministrativo della Ditta appaltatrice ICI subentrata al fallimento del consorzio di impresa vincitrice l’appalto per la realizzazione dell’Aurelia bis, per attaccare il centrodestra e nella fattispecie la Lega nelle persone di Edoardo Rixi Vice Ministro per le infrastrutture e la candidata albisolese al Consiglio Regionale Simona Poggi, che in occasione di un recente incontro con gli elettori albisolesi, assicuravano il loro fattivo interessamento al fine della conclusione dei lavori dell’Aurelia bis, ma evidentemente la Sezione del PD ha sbagliato di grosso il bersaglio”. A dirlo è il segretario cittadino della Lega Giorgio Calabria.
“Fa fatica infatti il PD a ricordarsi che l’attuale ‘impasse’ dei lavori è principalmente da inserirsi in un quadro normativo e criticità istituzionali, figli di un’epoca in cui i Lavori Pubblici sono stati sottoposti ad una visione ideologica di cui la sinistra è il massimo responsabile. Pertanto la missiva non va indirizzata alla Lega che, al contrario in questo breve lasso di tempo, cerca appunto di riformare un meccanismo inceppato da varie disfunzioni operative e gestionali. Nel periodo di egemonia legislativa e normativa del centrosinistra erano state adottate, al fine di un controllo formale, regole rigidissime con procedure d’appalto che rendono estremamente difficile la vita anche di aziende e committenti virtuosi e di grandi capacità, figuriamoci per piccole attirate da ribassi d’asta.
Chiunque opera nel mondo degli appalti, sa,che molti operatori fanno una offerta a prezzo basso per aggiudicarsi la gara e poi si rifanno in corso d’opera con modifiche che ritardano e incrementano i costi di esecuzione. Nel sistema inefficiente degli appalti pubblici in vigore al tempo della vita del progetto Aurelia bis erano presenti queste anomalie,e solo recentemente la riforma degli appalti del Ministro Matteo Salvini ha tentato, nel possibile, di porvi rimedio”.
“Ma, non a caso, già all’epoca del “Modello Genova”, in occasione dei lavori per il nuovo viadotto San Giorgio, a sostituire il Morandi crollato, da sinistra si levarono perplessità e critiche contro questa razionalizzazione progettuale e comunque sempre nei limiti delle regole. Tutto questo testimonia da parte di chi si oppone a procedure più funzionali, forti ambiguità perché, come oggi per l’Aurelia bis, da una parte si lamentano ritardi e inadempienze, dall’altro ci si oppone però mero ideologismo riforme strutturali e normative per un settore importantissimo per l’economia italiana come quello delle infrastrutture e dei lavori pubblici in generale”, conclude Giorgio Calabria.