Savona. La drammatica stagione delle bombe di Savona, cinquant’anni fa, conobbe l’episodio più cruento con l’attentato di via Giacchero, che provocò due vittime.
A quel fatto si deve anche l’immagine simbolo dell’intera vicenda, un uomo dentro un sacco, un vigile del fuoco: era Michele Costantini, vice comandante della caserma di via Nizza, che già altre volte ha ricostruito per noi fatti di cronaca vera di questa città.
Per la prima volta raduna dalla sua memoria le fasi del salvataggio, i sentimenti suoi, dei soccorritori, delle centinaia di savonesi che dai giardini del tempietto Boselli assistevano a quelle scene.
Eccolo, Costantini: “L’esplosione avvenne nel portone del civico 22 di via Giacchero alle 17,25 del 20 novembre 1974. Era un mercoledì, piovigginava. Noi vigili del fuoco arrivammo con qualche difficoltà perché con i nostri pesanti mezzi non potevano ovviamente passare sotto l’archetto di via Giacchero e dovemmo utilizzare l’accesso opposto”.
Costantini, che ci faceva con precisione dentro quel sacco?
“Molte persone erano già state soccorse dalla Croce Bianca e da personale del San Paolo, con noi arrivò anche la Croce Rossa. Mentre il nostro comandante Timiitilli si occupava della stabilità dell’edificio, io dovevo portare in salvo le persone che si trovavano ancora al quarto piano. Avevamo caricato su un mezzo quel sacco, denominato ‘Queirazza’ dal nome del suo inventore, che lo ideò tempo di guerra. Era in fondo al nostro magazzino e si dimostrò indispensabile”.
Dentro quel sacco Costantini portò in salvo sei persone: due bambini, due donne anziane di cui una ferita e due persone che soffrivano di vertigini e che non potevano scendere con l’autoscala.
Continua il racconto: “In quell’immagine ormai famosa c’è il sottoscritto con una bambina di nove anni, si vede la sua manina dietro la mia testa. Ogni volta che arrivavamo a terra la gente dai giardini applaudiva. Mi chiedo quali immagini in diretta avremmo potuto avere se ci fossero stati i telefonini”.
Momenti drammatici…
“Certo, ma ricchi di emozioni e soddisfazioni, dentro quel sacco, tenendo per mano bambini e anziani”.
Un altro episodio da mettere in cornice per il glorioso 77^ Corpo dei Vigili del fuoco di via Nizza.
Michele Costantini conclude anch’egli ricordando la straordinaria mobilitazione della città: “Condomini, studenti, operai facevano il loro turno di guardia, c’era più gente in giro di notte che di giorno. Una mobilitazione che ebbe il suo ruolo nello scoraggiare gli attentatori”.
Una targa, nella macchia verde all’incrocio tra via XX settembre e corso Mazzini, ricorda Fanny Dallari, la donna morta nell’attentato di via Giacchero.