Bilancio

Giustizia civile, il Tribunale di Savona ha il minore arretrato ultratriennale in Italia

La presidente del Tribunale: "Come tutti i risultati non sono frutto del caso, ma di impegno della squadra"

savona vista veduta dall'alto tribunale

Savona. Savona si conferma il tribunale con il minor arretrato a livello nazionale per quanto riguarda la giustizia civile. Savona si piazza, infatti, sul primo gradino del podio con sole “23” cause (erano 1.151 nel 2015), seguita da Aosta (28) e Ferrara (33). Fanalino di coda tre tribunali metropolitani Napoli, Bari e Roma (rispettivamente 9.825, 10.515, 15.015). Tra i tribunali medio-piccolo In fondo alla classifica Messina con 8.311.

Dal 1 gennaio 2015 al 30 giugno 2024 sono state iscritte presso il tribunale di Savona 67.009 procedure civili e ne sono state definite 70.898 passando da 5312 cause pendenti a 1.469.

Tra gli indicatori considerati anche il disposition time, una misura utilizzata a livello europeo, fornisce una stima del tempo medio atteso di definizione dei procedimenti mettendo a confronto il numero dei pendenti di un determinato periodo con il flusso dei definiti dello stesso arco temporale). A fronte di un DT nazionale di 556 per il 2019, 719 nel 2020, 566 nel 2021, 532 nel 2022, 486 per il 2023 e 438 per il primo semestre 2024, a Savona si è attestato a 258 nel 2019, 365 nel 2020, 286 nel 2021, 234 nel 2022, 226 nel 2023 e 187 nel 2024.

“Come tutti i risultati non sono frutto del caso, ma di impegno della squadra“, ha detto la presidente del Tribunale Lorena Canaparo. Sono i dati emersi questa mattina durante l’incontro organizzato dal tribunale con i giornalisti in occasione della Giornata europea della giustizia civile.

La novità di quest’anno è la conclusione del progetto del bilancio sociale reso possibile grazie alla collaborazione con l’Università di Genova: “Oltre al lavoro giudiziario – evidenzia Canaparo – ci sono dati interessanti sulle entrate e le uscite di un tribunale nell’ottica della massima trasparenza”.

Lorenzo Princiotta, presidente della sezione civile: “Siamo una realtà complessa, il tribunale è una struttura articolata. 24 magistrati professionali, 12 onorari e 93 dipendenti amministrativi. Riscontriamo carenze di organico, arriva al 50% per gli amministrativi. Le ultime riforme hanno influito pesantemente sul sistema giustizia. L’efficienza è stata raggiunta grazie a due fattori principali: l’estrema attenzione sempre data all’organizzazione del lavoro e il forte spirito di squadra. Già da anni è stato costituito un ‘pool statistico’ che lavora costantemente e consente di monitorare l’andamento del lavoro giudiziario, fattore fondamentale per smaltire le cause vecchie. Anticipando i tempi, a Savona è stato costituito l’ufficio del processo che ha permesso di affidare ai giudici onorari lo svolgimento dell’attività istruttoria”.

Tribunale Savona giustizia civile

Altro fattore fondamentale il processo civile telematico: “Abbiamo intravisto da subito le grosse potenzialità di questo strumento. Ha consentito al giudice di lavorare in modo nuovo. Si è rivelato anche utile per gli stessi avvocati con la soppressione della sezione distaccata di Albenga”. Sulla riforma Cartabia Princiotta ha detto: “E’ stata per certi aspetti innovativa, ma difficile da gestire perchè entrata in vigore in tempi brevi. Anche in questa occasione l’efficienza del tribunale ci ha consentito di gestirla perchè non avevamo arretrato da dover fronteggiare”.

Per l’anno prossimo potrebbe esserci il ricorso all’intelligenza artificiale: “Al ministero c’è una commissione che se ne sta occupando, i giudici tedeschi già la usano”.

Critiche alla riforma Cartabia dall’ordine degli avvocati: “Sembra che modificare il rito sembra la panacea di tutti i mali – evidenzia la presidente Vittoria Fiori -, ma questo non è. Portare l’avvocato fuori dall’aula è una compressione dei diritti del citadino: nella maggior parte delle cause civili il contraddittorio sia fondamentale per far valere le proprie ragioni”.

Sulla fuga dalla professione Fiori aggiunge: “Da alcuni anni vi è una percentuale di avvocati tra i 40 e i 50 anni che abbandonano la professione. Per la maggior parte partecipano a concorsi pubblici e preferiscono il posto fisso rispetto alla libera professione. A livello nazionale un calo dell’1,23% in un anno”. A Savona si cancellano 20 avvocati all’anno e ci sono 10 iscrizioni annuali: “Non abbiamo ancora rilevato questa grande fuga. Il numero degli avvocati è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni, il fatto che oggi vi siano più cancellazioni rispetto a prima è una notizia positiva. I numeri elevati di oggi diventeranno normali tra qualche anno, i più motivati e i più preparati continueranno a svolgere la nostra professione”. A Savona ci sono 739 iscritti, i praticanti sono 112 (in entrambi i casi equilibro di genere).

Preoccupa il calo del contezioso: “In parte perchè le parti possono mediare, ma è dovuto anche alla crisi economica e al costo della giustizia. Non è una mancanza di problemi, ma manca la possibilità economica di affrontare una causa. Per chi ha redditi molto bassi può chiedere al consiglio dell’ordine il gratuito patrocinio”.

Il Presidente della Camera Civile, Fabio Cardone aggiunge: “Lealtà nella fase di costruzione di un modello organizzativo significa fidarsi, se non fosse presente il metodo virtuoso non potrebbe funzionare. Anziché avere dati statistici positivi, avremmo dispute tra chi è contrario, chi difende posizioni già acquisite. Questo clima è stato superato nel corso degli anni. Dagli anni ’90 si sono susseguite 34 riforme: questo significa che da un lato si crea una cortina fumogeno per dire che qualcosa si fa, dall’altra si caricano gli operatori sul campo di un peso straordinario ed eccessivo che si trasferisce sui cittadini. Sfugge a tutti che il costo di una controversia è elevato, il ceto medio non ha le condizioni economiche per promuovere una causa. Di fronte al preventivo molte persone rinunciano, è un investimento rischiosissimo che non si possono permettere“.

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