Liguria. “Oggi è il primo giorno di scuola, quindi andremo avanti così”. Ecco le parole nella sua prima uscita pubblica dell’assessore alla Sanità Massimo Nicolò insieme al presidente della Regione Marco Bucci stamattina all’inaugurazione della casa di comunità di piazza Odicini a Voltri, struttura già esistente che adesso entra a regime secondo i criteri previsti dal Pnrr.
“Oggi abbiamo fatto la prima riunione con lo staff e il direttore generale – ha detto Nicolò fresco di nomina e di presentazione insieme al resto della giunta -. Mi hanno iniziato a far vedere le varie problematiche e criticità che ci sono e gli obiettivi nel breve-medio termine da portare avanti. I cittadini liguri vogliono vedere risolte immediatamente quelle che considerano e che sono le criticità maggiori, liste d’attesa e pronto soccorso. L’impegno mio e di tutta la la giunta è quello di risolverle”.
La conferma di Nicolò in squadra – peraltro subordinata alla sua uscita da Fratelli d’Italia in modo da risultare tecnico puro – è stata piuttosto burrascosa, secondo indiscrezioni di stampa. Tra i motivi ci sarebbe anche la decisione di affiancargli quattro tecnici (Enrico Castanini, Angelo Gratarola, Luciano Grasso e Santiago Vacca) e un inedito Consiglio superiore della sanità presieduto da Matteo Bassetti. Inevitabile il coro di critiche dell’opposizione. “L’assessorato parte già commissariato, tra qualche settimana potremo affermare che Nicolò gestisce la Sanità a sua insaputa”, ha rimarcato oggi il consigliere regionale Enrico Ioculano del Pd.
“Ma no, non c’è nessun commissariamento – risponde Nicolò -. È evidente che di assessore ce n’è uno e su di lui poi ricadono tutte le responsabilità, nel bene e nel male, così come a Roma il ministero della Salute ha i vari gruppi e organi collegiali che hanno prettamente una valenza di consulenza, di informazione. Ci sono criticità che magari un medico che lavora a Imperia può sapere e non necessariamente le sa l’assessore. Quindi il Consiglio superiore della sanità ligure è nato con questo obiettivo e secondo me sarà un valore aggiunto”.
“Mi sembra un’osservazione talmente ridicola che non merita nemmeno una risposta – la replica del governatore Marco Bucci -. Abbiamo tirato fuori un sistema importante, abbiamo coinvolto molte persone, queste sono le buone idee che mettiamo sul territorio. Chi non ha buone idee purtroppo rosica. Come dico da sette anni: datemi delle buone idee e noi le implementiamo. Purtroppo dai signori del centrosinistra non ne ho mai venuta una finora. Orlando aveva proposto la legge contro il consumo di suolo. Ho detto: se serve fatemela vedere. Avete visto qualcosa? Io no. Aspetto”.
Nelle prossime settimane sul tavolo di Bucci ci sarà un altro dossier caldissimo, quello del disavanzo della sanità regionale. Si parlava di oltre 200 milioni, ma per il presidente le cifre sono diverse: “È molto meno buco, un buchetto, un buchino“. Quanto? “Non lo dico, avremo i numeri precisi tra una settimana e mezzo. Ma certamente non è a tre cifre, è a due cifre, forse una cifra sola”.
Ancora in sospeso gli affidamenti ai privati per abbattere le liste d’attesa. Dei 35 milioni previsti dalla giunta Toti, finora solo 7,4 sono stati stanziati per la diagnostica per immagini, nuovamente andata in sofferenza. “Noi facciamo in modo che i cittadini prenotino solo con la parte pubblica le visite e gli esami di cui hanno bisogno, che poi questi siano offerti dal privato o dal pubblico non riguarda il cittadino – ribadisce Bucci -. Lo stesso esame, ad esempio una risonanza magnetica, viene pagato 110 euro: vengono dati a chi offre il servizio, non ci sono eccessi di costo per il sistema”. Quindi si andrà avanti con le gare? “Dipende se può fare tutto il pubblico o se, per smaltire le liste d’attesa, avremo bisogno dei privati. Questo ancora non lo so dire. Ma l’informazione importante è che non viene a costare un euro in più, anzi, in certi casi costa ancora meno”.