Liguria. Dopo un anno e mezzo di tavoli di lavoro e tre giorni di verifica sul campo da parte di Europarc, la Federazione europea delle aree protette, martedì 19 novembre, nella sede del Parlamento Europeo a Bruxelles, il Parco del Beigua ha ricevuto la CETS – Carta Europea del Turismo Sostenibile delle Aree Protette.
La cerimonia non è stata solo l’occasione per celebrare i traguardi raggiunti dalle aree protette nel campo del turismo sostenibile, ma come sottolineato dal presidente di Europarc Michael Hoŝek, un importante momento di confronto con gli altri parchi per creare relazioni e condividere esperienze e strategie per armonizzare le necessità di conservazione con quelle di valorizzazione.
“Siamo davvero orgogliosi di questo premio, che riconosce l’impegno di una grande squadra di operatori turistici, associazioni ed enti locali, che insieme al Parco hanno costruito un ricco piano di azioni per indirizzare lo sviluppo turistico del nostro territorio verso la sostenibilità ambientale, economica e sociale – ha detto il presidente del Parco Daniele Buschiazzo al termine della cerimonia – Un risultato che è frutto dell’azione di governance che il Parco porta avanti da tempo, con la presenza costante sul territorio, il dialogo, la collaborazione con tutti gli stakeholder”.
Accanto a quelle istituzionali, sono numerose le attività avviate dall’Ente Parco per far conoscere il territorio e renderlo sempre più attrattivo: dai marchi di prodotto “Gustosi per natura” e “Ospitali per natura” che promuovono la filiera agroalimentare del Beigua e la rete delle strutture ricettive, al protocollo “Riviera e Parco del Beigua” per la promozione turistica, alla Segreteria Tecnica a supporto della certificazione ambientale di una parte dei Comuni dell’area protetta.
Un approccio partecipato alla governance che promuove lo sviluppo e favorisce, attraverso una maggiore integrazione e collaborazione con tutti i soggetti interessati, compresi gli operatori turistici locali, l’elaborazione di un’offerta di turismo che sia compatibile con le esigenze di tutela della biodiversità del Parco del Beigua, riconosciuto anche dall’Unesco come Global Geopark.
“Certo, entrare al Parlamento europeo mette un po’ di soggezione. Se poi i protagonisti siamo noi, allora subentra anche una buona dose di emozione – dice Maria Cristina Caprioglio, direttore dell’Ente dal 2018 – Questo riconoscimento non è certo un punto di arrivo, è solo un traguardo intermedio, che darà a tutta la nostra squadra ancora più entusiasmo per continuare a seguire la strada dello sviluppo sostenibile del nostro preziosissimo territorio”.
Un percorso lungo e impegnativo, che inevitabilmente vedrà alternarsi iniziative di successo a qualche battuta d’arresto, ma la Comunità Beigua non manca di entusiasmo. “Se all’inizio temevamo di non riuscire a mantenere alta e attenta la partecipazione, gli operatori del territorio ci hanno subito smentito: sempre presenti, nonostante gli incontri siano frequenti, e ogni volta pronti a proporre nuove idee e stimoli importanti anche per l’Ente Parco e per i Comuni – spiega Claudia Fiori, incaricata dal Parco di coordinare il progetto della CETS – Ricorre sempre nei nostri discorsi la parola “squadra”, ma non è un termine usato a sproposito, è quello che siamo realmente. Con tutti abbiamo un rapporto continuo e costante di scambio e confronto, anche sulle difficoltà, e ogni volta ne usciamo arricchiti. Ci è stato chiaro fin dai primi passi di questo progetto che da soli non avremmo potuto concludere nulla: il contributo di ciascuno e soprattutto la piena condivisione della visione futura del Beigua sono indispensabili”.
Dopo la verifica di Europarc della scorsa primavera il Parco non si è intanto fermato: sono già ripresi gli incontri dei gruppi di lavoro che coinvolgono tutti i Comuni del Parco e più di 30 operatori economici. C’è il Piano delle Azioni 2024-2028 da portare avanti, che va monitorato, aggiornato e arricchito di nuove iniziative, raccogliendo anche altre adesioni che verranno formalizzate nel Forum annuale del Turismo Sostenibile in programma a dicembre. E, sul lungo periodo, il rinnovo della Carta Europea nel 2028.