Geometrie

Neo giunta regionale, Bucci potrebbe tenere per sé la Sanità ma con l’aiuto di un project manager

In alternativa Bilancio o Cultura, come nell'ultimo governo Toti. Lunedì la prima riunione con le forze della coalizione

bucci

Genova. Le deleghe che Marco Bucci, neoeletto presidente della Regione Liguria, potrebbe tenere per sé, sono Sanità, Bilancio o Cultura. Non tutte, ma almeno una, secondo quanto lasciato intendere a margine dell’ultima seduta di consiglio comunale.

Interpellato dall’agenzia Dire se fosse ipotizzabile che Bucci finisse per mantenere qualche delega lui ha risposto “ne terrò una molto importante, una che inizia per b, o per c, o per s – ha giocato – ma ora è troppo presto per dirlo”. Certo, molto dipenderà dalla discussione, ancora da aprirsi, con le forze della coalizione.

Lunedì 4 novembre ci sarà la prima riunione con i responsabili di partiti e liste civiche. Marco Bucci, nei suoi sette anni in Comune, ha dimostrato più volte di essere refrattario alle logiche della spartizione tuttavia la Regione è una realtà molto più “politica” e difficilmente lo schema della giunta non risponderà almeno un po’ alle logiche del Cencelli.

Lo schema della giunta Bucci

Lo schema vedrebbe due assessorati a Fratelli d’Italia, due alla Lega, due alle liste civiche e uno a Forza Italia. Caselle interscambiabili, in parte, con alcuni incarichi di rilievo come la presidenza del consiglio regionale o attraverso somme di contrappesi come le presidenze delle commissioni. Lo schema è già destinato a saltare se si pensa che Bucci ha già detto di voler chiamare nella squadra anche figure esterne, pescando da una shortlist di circa 20 esperti.

Il nodo della Sanità però è cruciale. Essendo materia scottante nessuna figura politica è veramente intenzionata a prenderla in mano, il rischio di “bruciarsi” è letterale, ed è per questo che nelle ultime ore si sono susseguite le ipotesi sui nomi di alcuni tecnici.

Tuttavia, e veniamo al punto, Marco Bucci potrebbe assumersi la responsabilità politica della partita più delicata: la sanità non sarebbe una materia a lui sconosciuta. Laureato in Farmacia e chimica farmaceutica, da manager è stato dirigente di aziende che producevano materiale per la diagnostica per immagini. In Liguria Digitale ha lavorato ad alcuni progetti di riorganizzazione delle liste d’attesa nell’Asl 3 – “praticamente azzerandole”, ha detto lui – e infine, last but not least, non si può non citare il fatto che essendo il “sindaco” è anche il “responsabile della salute dei cittadini”.

Marco Bucci, però, potrebbe – come ha fatto per la ricostruzione del ponte sul Polcevera – rivolgersi a una o più figure esterne, tecniche, per gestire partite più specifiche: dalle liste d’attesa alla costruzione degli ospedali, al completamento del piano delle case di comunità, in fase di stallo. E allora potrebbero tornare utili quei nomi circolati nelle ultime ore: Enrico Castanini, Paolo Petralia, Luigi Bottaro sono solo alcuni.

Sudoku giunta, l’angolo dei totiani

Quello della Sanità è solo un angolo del sudoku relativo alla giunta regionale. Un altro angolo interessante è quello che vede incrociarsi i destini dei fedelissimi di Giovanni Toti. Ormai assodato che Matteo Campora, già assessore comunale, secondo degli eletti nella lista civica Vince Liguria, non farà l’assessore preferendo un ruolo più politico. Il suo profilo moderato, ex democristiano, potrebbe essere adatto anche per il ruolo di presidente del consiglio regionale.

Il primo degli eletti della lista è il giovane Federico Bogliolo, presidente del municipio Levante a Genova che, però, non smanierebbe di impegnarsi già in un assessorato anche perché vuole portare a termine il lavoro in municipio. La terza nella lista e che, quindi, rischia di non entrare in consiglio è Jessica Nicolini, ex portavoce di Giovanni Toti. In queste ultime ore Nicolini, con una story sui social, ha analizzato la propria avventura elettorale dicendosi comunque soddisfatta del risultato in termine di numeri e supporto, visto che si trattava di un esordio nella politica “giocata”. In teoria Jessica Nicolini è dipendente della Regione, responsabile dell’Ufficio stampa, ma non è scontato che possa essere interessata a tornare a lavorare a De Ferrari.

L’unico totiano tout-court ancora in lizza per un incarico di rilievo è Giacomo Giampedrone. L’ex assessore alla Protezione civile è rimasto “fregato”, nonostante il buon risultato alle urne, dal meccanismo di assegnazione dei seggi e quindi tutto dipende dal fatto che Bucci lo chiami o meno a fare l’assessore. Nei giorni scorsi era scoppiato un caso, quello di un messaggino di pressing – o presunto tale – che Giampedrone avrebbe scritto al neo presidente e che qualche corvo ha fatto girare.

I punti fermi per la giunta regionale sono riconferme

Alessio Piana, Marco Scajola, Simona Ferro. Lega, Forza Italia, Fratelli D’Italia. Assessori uscenti della seconda giunta Toti sono pronti alla riconferma anche se l’assetto delle deleghe per alcuni di loro potrebbe cambiare. Scajola, in quota Forza Italia, riporterebbe gli azzurri ad avere una rappresentanza in giunta dopo quasi 5 anni di assenza. Il suo ingresso in giunta farebbe entrare Claudio Muzio. Simona Ferro farebbe scattare un nuovo giro in via Fieschi per Lilli Lauro. Mentre Piana assessore permetterebbe a Sandro Garibaldi di recuperare il pass.

Il secondo assessore di Fdi potrebbe essere Gianmarco Medusei più che Stefano Balleari, che non smania di entrare in giunta, ma attenzione pure al sanremese Luca Lombardi che ha raccolto oltre 3mila preferenze nel suo territorio, quello in cui Bucci ha ottenuto la migliore affermazione.

L’altro esponente della Lega in giunta potrebbe essere Sara Foscolo, anche per provare ad aumentare le quote di genere – Bucci aveva detto che avrebbe voluto almeno tre donne assessore – mentre Alessandro Piana, già presidente ad interim dopo il terremoto dell’inchiesta, potrebbe diventare capogruppo della Lega.

Il secondo assessorato in quota Vince Liguria potrebbe non esserci, per consentire a Bucci di chiamare un “esterno” in più, oppure potrebbe vedere il ripescaggio della ex sindaca di Savona Ilaria Caprioglio (seconda dopo Alessandro Bozzano, che però non è in odore di assessorato) come titolare della delega della Cultura.

“E’ ancora troppo presto, in questi giorni non ho neppure avuto il tempo di leggere le vostre ricostruzioni per prendere spunto”, ha ironizzato Bucci nella giornata di ieri. Un intero fine settimana per iniziare concretamente a ragionare sulla squadra. Ricordando che le geometrie in Liguria potrebbero anche, in parte, risentire dei risultati di altre tornate elettorali nelle altre regioni.

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