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Operaio deceduto in A6, i sindacati: “La Regione smetta di non applicare la legge sulla sicurezza in ambito autostradale” fotogallery

"Continuano ad esserci pochissimi ispettori, pochissime risorse su salute e sicurezza ma soprattutto imprenditori a cui non frega nulla della vita delle persone"

Incidente mortale in A6

Altare. “Continua purtroppo la catena di infortuni mortali sul lavoro in ambito autostradale, e nonostante ciò, la Regione Liguria non ha intenzione di dare corso ed applicare la legge regionale su maggior sicurezza in questo ambito. La Regione Liguria è quindi responsabile di non attuare la norma vigente che è stata pensata e voluta proprio per contribuire al miglioramento delle condizioni di lavoro e di sicurezza in questo particolare settore”. Così Cgil Liguria commentando l’incidente mortale sul lavoro avvenuto questa mattina in A6.

“La legge regionale n. 2/2020, ottenuta grazie alla mobilitazione dei lavoratori con scioperi e manifestazioni, prevede non solo l’istituzione di un Osservatorio che raccolga e fornisca maggiori informazioni su numero e localizzazione dei cantieri, ma anche l’istituzione dei rappresentanti della sicurezza di sito che potrebbero svolgere una funzione attiva per favorire la promozione della sicurezza e il rispetto delle norme”.

La Cgil Liguria esprime “il proprio cordoglio ai cari del lavoratore deceduto e rabbia per l’inattività della Regione”.

Il segretario della Cgil di Savona Andrea Pasa aggiunge “La situazione è vergognosa in tutta la Liguria, con omicidi sul lavoro che continuano ad aumentare. Siamo la regione in cui si muore di più lavorando. Istituzioni e imprese sono le responsabili di questa mattanza, soprattutto nella filiera degli appalti. Il lavoro continua ad essere trattato peggio di una merce, svalorizzato e calpestato. E’ ora di dire basta. Continuano ad esserci pochissimi ispettori, pochissime risorse su salute e sicurezza ma soprattutto imprenditori a cui non frega nulla della vita delle persone”.

“È il sedicesimo morto nel 2024 nel nostro territorio – dice Luca Maestripieri, segretario generale della Cisl Liguria – Al nuovo presidente della Regione Marco Bucci, che è ‘uomo del fare’, chiediamo di fare, fare insieme a noi la differenza. Fino ad oggi tutte le nostre denunce e i nostri appelli sono caduti nel vuoto ed è continuata la mattanza. Da molto tempo suggeriamo quelle misure che la situazione, sempre più grave in Liguria, richiede. Il mancato rispetto delle norme, il numero ancora insufficiente di ispezioni e sanzioni, la poca attenzione per la cultura della sicurezza, il ricorso sempre più sfrontato a lavoro precario e subappalti, sono fattori che impongono senza esitazioni l’apertura di un tavolo di emergenza. Invertire la tragica scia di sangue si può, non sono solo parole”.

“Eventuali responsabilità per la tragedia di oggi saranno accertate da enti preposti e magistratura, ma noi crediamo che sia sempre più urgente contrastare insieme il fenomeno che anche quest’anno ha sparso croci e lutto sul nostro territorio» prosegue Maestripieri -. La CISL esprime dolore e vicinanza alla famiglia del lavoratore deceduto e auspica un incontro urgente col presidente Bucci”.

“L’ennesimo incidente mortale sul lavoro ha messo fine alla giovane vita di un operaio – dice Emanuele Ronzoni, commissario straordinario Uil Liguria -. Da sempre chiediamo misure urgenti tra controlli, formazione e cultura della legalità, ma alla luce di tutte le richieste avanzate fino a questo momento, intorno alla sicurezza sul lavoro, non sono arrivate risposte e non ci resta che chiedere misure urgentissime agli enti preposti. Solo un mese fa abbiamo pianto un operaio di 39 anni morto a Genova, oggi si replica. Occorre far luce sull’incredibile strage che sta colpendo la Liguria tra appalti e subappalti e irregolarità varie. Nello specifico attendiamo le indagini, ma basta: la strage si deve fermare”.

“Chiediamo giustizia perché, come abbiamo già ripetuto centinaia e centinaia di volte, un incidente sul lavoro non è mai frutto di una pura fatalità ma rappresenta la disattenzione generale di un sistema paese che non pone la vita al centro del suo sviluppo. Ed anche per questo andremo alla mobilitazione il prossimo 29 novembre. Ci stringiamo attorno ai colleghi e alla famiglia dell’operaio deceduto sul lavoro”, conclude.

Valentina Ghio, deputata e vicepresidente gruppo PD alla Camera aggiunge: “L’ennesimo incidente sul lavoro richiede che governo nazionale e regionale mettano in campo azioni più incisive per fronteggiare i rischi che ogni giorno decine e decine di lavoratori corrono. Bisogna affrontare in modo sistematico e urgente i temi della sicurezza sul lavoro, che deve essere una priorità dell’azione di governo. Oltre a rafforzare il personale di controllo occorre investire in formazione, salari equi e contrastare la catena di subappalti che rendono più difficili i controlli e il lavoro più insicuro. Nello specifico, le condizioni delle autostrade liguri, con i numerosi cantieri che si protraggono da anni, rendono ancor più necessario agire con urgenza e con azioni mirate per prevenire ulteriori incidenti. Su questo la Regione deve intervenire in modo chiaro e come richiesto dai sindacati applicare la legge che chiede maggiore sicurezza in questo settore. Esprimo il mio più profondo cordoglio e vicinanza ai parenti del lavoratore e ai suoi colleghi”.

Simone Ziglioli responsabile lavoro e formazione segreteria Partito Democratico Liguria: “Oggi si è verificato l’ennesimo infortunio mortale sul lavoro: un’altra vita strappata da questa “pandemia” che nella nostra regione e nel nostro paese ha raggiunto numeri impressionanti e non più tollerabili. Un giovane operaio ha perso la vita nel tratto autostradale A6 in provincia di Savona mentre effettuava lavorazioni nell’area interessata da un viadotto. Lavorava per una ditta in subappalto. Le statistiche ci dicono che 8 morti su 10 per infortuni sul lavoro sono di lavoratori di ditte in subappalto o precari. Il lavoro deve essere sicuro e pagato e i lavoratori formati. La formazione è un diritto e un salvavita. Vanno regolamentati i subappalti. Non è possibile che se sei precario o un lavoratore in subappalto la probabilità di morire sul lavoro aumenti vertiginosamente”.

“Da tempo, e sempre inascoltati, come Partito Democratico Ligure chiediamo alla Regione Liguria di applicare la legge regionale in materia di Sicurezza – prosegue -, rafforzando gli organici PSAL, che sono sottodimensionati. Il profitto non può passare sopra ogni cosa. Non possiamo osservare minuti di silenzio e poi non attuare provvedimenti necessari e indispensabili. Le politiche sulla sicurezza nei luoghi di lavoro messe in atto dal Governo e dalla Regione non sono sufficienti a garantire la sicurezza dei lavoratori, servono azioni forti e concrete perché queste stragi non sono più tollerabili.
Il Partito Democratico Ligure esprime il proprio cordoglio e vicinanza ai cari del lavoratore deceduto”.

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