Liguria. Quella che sta per iniziare sarà una settimana potenzialmente decisiva per la politica ligure e genovese in particolare. Nei prossimi giorni, infatti, dovrebbe arrivare la nomina ufficiale di Marco Bucci quale nuovo presidente della Regione, passaggio che automaticamente lo farà decadere da ruolo di sindaco di Genova. Al suo posto subentrerà ad interim il vicesindaco Pietro Piciocchi, già investito dallo stesso Bucci come suo successore per le prossime comunali previste, ma non ancora calendarizzate, in primavera.
Nelle prossime ore, inoltre, Bucci dovrebbe incontrare i coordinatori regionali di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia per iniziare a discutere degli incarichi dell’ente regionali, tra assessorati e deleghe. Secondo i “calcoli”, con l’assetto arrivato dalle urne, dovrebbero arrivare due assessorati a Fratelli d’Italia, due alla Lega, due alle liste civiche e uno a Forza Italia. Caselle interscambiabili, in parte, con alcuni incarichi di rilievo come la presidenza del consiglio regionale o attraverso somme di contrappesi come le presidenze delle commissioni. Lo schema, però, potrebbe essere destinato a saltare se si pensa che Bucci ha già detto di voler chiamare nella squadra anche figure esterne, pescando da una shortlist di circa 20 esperti.
C’è attesa per l’assessorato più politicamente delicato ovvero quello della sanità: non è escluso che possa tornare il tecnico prestato alla politica Angelo Gratarola, anche se la sua performance elettorale non è stata esaltante e forse anche politicamente una cesura rispetto alla precedente gestione potrebbe rispondere ad una necessità politica. Almeno simbolica. Non è escluso, però, che lo stesso Bucci possa prendersi questo “fardello”, avendo in passato lavorato in ambito sanitario. La sanità, inoltre, come è noto, è il “tavolo” politico più di peso per l’amministrazione regionale, e stando all’indole dell’ex sindaco Bucci, l’accentramento delle deleghe di questo settore sarebbe assolutamente in linea con quanto visto in questi anni, almeno a livello comunale.
Per quanto riguarda il centrosinistra sempre per domani il segretario regionale Davide Natale ha convocato la segreteria per effettuare l’analisi del voto e organizzare il lavoro da fare per valorizzare il risultato e l’impegno nei territori dove il centrosinistra è andato meno bene.
Sul tavolo però ci sarà sicuramente anche l’argomento più importante e in qualche modo scottante, vale a dire il prossimo confronto elettorale per l’elezione del nuovo sindaco del capoluogo di Regione. Se il voto regionale a Genova ha fatto segnare un vantaggio deciso del Partito Democratico e in generale del centrosinistra, la probabile candidatura di Pietro Piciocchi potrebbe rendere la partita ancora tutta da decidere. Per questo motivo sono in molti a chiedere al partito di trovare il nome di un candidato nel minor tempo possibile, per evitare una campagna elettorale tardiva e in ricorsa.
Nei giorni scorsi è scattato di fatto il toto-candidato, in un capovolgimento netto rispetto alle scorse regionali, quando la coalizione di centrosinistra, seppur con qualche lungaggine, aveva trovato il nome con netto anticipo rispetto agli avversari mentre il centrodestra sembrava brancolare nel buio. Oggi i ruoli sono invertiti, e il conto alla rovescia per la prossima chiamata al voto sta per iniziare.