Timori

Regione, Natale (PD): “Dopo il voto nessuno nasconde più il buco di oltre 200 milioni. Cosa ne sarà ora della sanità ligure?”

"Il quadro è preoccupante servono misure chiare ed evitare che la cattiva gestione della giunta ricada sulle spalle dei cittadini"

davide natale pd

Liguria. “Cade il velo sullo stato della sanità ligure: a meno una settimana dal voto è emersa la verità e il re ormai è nudo. Tutte le volte che in consiglio regionale e negli organi preposti abbiamo chiesto conto del buco di 250 milioni e sollecitato misure per colmarlo venivamo additati come dei folli e accusati di essere catastrofisti. Ma mentre ci veniva ribadito che era tutto sotto controllo, che non servivano misure compensative e che i conti erano in ordine, la condizione della sanità e i suoi conti peggioravano ogni giorno di più. Ma è bastato scavallare le elezioni che la verità è emersa in tutta la sua drammaticità, come da tempo denunciamo inascoltati”. Così Davide Natale, segretario del Pd della Liguria, sul buco di bilancio della sanità ligure.

“Il quadro che si è delineato è un quadro preoccupante, con un buco di bilancio che rischia di ricadere pesantemente sulle spalle dei cittadini. E non basta più il gioco delle tre carte, con cui questa giunta ha cercato di camuffare la realtà in questi anni, per colmare il buco. Era questo il modello di politiche che volevamo combattere portando al governo della Regione trasparenza e misure precise e chiare”.

“Cosa succederà ora alla sanità ligure? Ci sono in ballo investimenti importanti per i nuovi ospedali e serve recuperare le liste d’attesa, Bucci ha detto che farà tutto e subito, il punto è il come, di fronte a questo tracollo. Visto che lo stesso presidente dell’ordine dei medici dice che ormai rimane ben poco da tagliare”.

“Sicuramente le nostre prime azioni in consiglio regionale saranno rivolte a questo, chiederemo chiarezza su come si vorrà rilanciare la sanità in questa situazione fallimentare, a causa di una giunta che in nove anni ha virato solo su scelte sbagliate per l’interesse di pochi, scelte che non devono ricadere sui cittadini”.

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