Albenga. C’è voluto del tempo per ricostruire tutti i passaggi della violenta rissa scoppiata lo scorso luglio in pieno centro ad Albenga, durante il Palio Storico, ma alla fine i carabinieri hanno identificato e denunciato i responsabili.
I fatti risalgono alla notte del 21 luglio, quando alcuni residenti avevano chiamato il numero d’emergenza 112 per segnalare un gruppo di persone che “se le stava dando di santa ragione” per le strade del centro storico, nei dintorni di piazza delle Erbe, e che vi erano anche delle persone ferite. Quando sono arrivati sul posto, i carabinieri della compagnia di Albenga e i sanitari del 118 hanno trovato tre “addetti alla sicurezza” dei locali pubblici di piazza Delle Erbe con vistose ferite da taglio. Portati in ospedale, il ferito più grave, un 23enne, era stato ricoverato e successivamente dimesso con una prognosi di trenta giorni per ferite da arma da taglio; gli altri due, dopo le cure del caso, erano stati dimessi con prognosi di 12 giorni anche loro per ferite da taglio.
La mattina seguente i militari dell’Arma hanno scoperto che anche un altro “addetto alla sicurezza”, un 34enne del posto, a distanza di alcune ore dalla rissa si era fatto curare in ospedale per ferita d’arma bianca rimediando dieci giorni di prognosi.
Nell’immediatezza, invece, non vi era nessuna traccia dei presunti aggressori, che si erano dileguati subito dopo i fatti facendo perdere le loro tracce.
Dopo tre mesi d’indagine i carabinieri della stazione di Albenga hanno ricostruito l’esatta dinamica del violento episodio, verificatosi poco dopo le tre di notte del 21 luglio in piazza delle Erbe, accertando che in realtà non si era trattata di un’aggressione, ma di una vera e propria rissa: l’indagine ha portato al deferimento in stato di libertà nove persone.
Ad innescare la miccia sarebbe stato un gruppetto di giovani, in trasferta da Milano per passare il week end estivo al mare e la serata di festa ad Albenga; dopo aver preso posto ai tavolini di uno dei locali di piazza delle Erbe, i ragazzi avrebbero iniziato a consumare eccessivamente alcolici e intonare cori da stadio, infastidendo i passanti e la clientela della piazza.
Invitandoli a moderare i toni, il gestore aveva finito per innescare un’accesa discussione verbale col gruppetto dei ragazzi, aggravatasi poco dopo con l’intervento di uno degli “addetti alla sicurezza” dei locali. Quest’ultimo, infatti, anziché placare gli animi aveva fronteggiato uno di loro colpendolo poi violentemente con un pugno. Da quel momento la situazione era degenerata, allargandosi a macchia d’olio, con l’intervento degli altri ragazzi del “gruppo lombardo” e di altri tre “addetti alla sicurezza”, che avevano iniziato a picchiarsi reciprocamente. Nel corso della rissa era spuntato anche un coltello, con il quale uno dei giovani milanesi aveva colpito più volte i loro antagonisti.
Oltre all’accurata analisi dei filmati delle telecamere dei locali della zona e dalle telecamere di videosorveglianza cittadina, che hanno permesso di ricostruire esattamente la dinamica dei fatti, è stata di fondamentale importanza l’analisi dei dati relativi agli strumenti elettronici di pagamento delle consumazioni utilizzati nella circostanza dai ragazzi milanesi, che hanno permesso di risalire all’identità dei turisti lombardi e che fino a quel momento erano del tutto sconosciuti agli inquirenti.
Si è pertanto finalmente chiuso il cerchio delle indagini attorno ad un grave episodio, iniziato come una semplice discussione verbale e degenerato in una rissa che poteva costare molto cara, grazie alla meticolosa attività investigativa condotta dai carabinieri ingauni che ha permesso di identificare e denunciare tutti i partecipanti alla locale autorità giudiziaria.