Savona. “Si apprende da informazioni pervenute da parte di molti cittadini e da conoscenza diretta che nelle ultime settimane il concessionario per la riscossione del servizio di accertamento tributi del Comune di Savona Andreani tributi srl ha inviato centinaia di avvisi di accertamento per tributi asseritamente non corrisposti che si sono rivelati, in buona parte, palesemente indebiti. In base alla conoscenza diretta degli scriventi, la quantità di avvisi errati risulta oltre il 50 % di quelli inviati, superando qualunque margine di tollerabilità”. E’ il contenuto dell’interpellanza presentato dal consigliere Fabio Orsi.
“E’ del tutto inaccettabile che qualunque soggetto che operi in nome e per conto dell’Amministrazione – prosegue Orsi nel documento depositato – abusi della sua posizione e ponga in essere comportamenti che possono qualificarsi vessatori nei confronti dei cittadini. Appare necessario che l’Amministrazione ponga in essere tutti i comportamenti, gli atti e le indagini necessari per valutare la portata del disservizio, la sussistenza di atti e comportamenti lesivi da parte del concessionario e, in conseguenza, valuti ogni provvedimento idoneo anche di natura giudiziale per la tutela dell’Ente e dei suoi cittadini e, nondimeno, che non risulti consapevole e corresponsabile dei comportamenti sopra descritti. Non si ha contezza, ad oggi, di alcuna iniziativa formale intrapresa dall’Amministrazione”.
“Non risulta che il concessionario abbia provveduto ad alcuna verifica in autonomia della correttezza degli avvisi inviati per provvedere al ritiro di quelli inesatti ma provvede solo su istanza della parte danneggiata, obbligando il contribuente a disagi, ritardi ed ulteriori costi. Quand’anche riconosciuto ed evidenziato l’errore, il concessionario provvede in autotutela ma restano in capo ai contribuenti i costi per i consulenti necessari all’assistenza stragiudiziale”.
“Stante il numero intollerabile di avvisi erronei non si può far riferimento ad una normale alea nella gestione delle attività di riscossione ma l’altissima percentuale potrebbe arrivare a far supporre ad un tentativo di fare cassa (cui corrisponde un aggio a favore del concessionario) confidando nel pagamento da parte di chi per disattenzione, impossibilità, assenza di documentazione a sostegno, difficoltà ad ottenere aiuto ritiene preferibile pagare quanto indebitamente richiesto anche per paura di affrontare procedure esecutive a suo carico. Tale comportamento, che se confermato in larga scala, come appare probabile, configurerebbe un abuso di potere, è palesemente lesivo dello statuto del contribuente (legge 212/2020) presentando tutti i profili di lesione del principio di collaborazione e di buona fede nei rapporti tra contribuente e amministrazione finanziaria (articolo 10)”.
“Appare probabilmente configurabile anche una ipotesi di inadempimento degli obblighi contrattuali che legano il concessionario al Comune di Savona”, continua.
Il consigliere Orsi chiede, quindi, alla giunta “se siano a conoscenza di quanto sopra denunciato e su quali atti ed iniziative formali siano stati posti in essere per valutare l’entità e la gravità dei comportamenti posti in esser dal concessionario”. Inoltre si chiede se l’amministrazione “intende promuovere una campagna di comunicazione ai cittadini sulla puntuale verifica della correttezza delle comunicazioni ricevute o quali iniziative si intendano proporre a tutela dei contribuenti che hanno ricevuto e, in certi casi, pagato avvisi recanti somme non dovute”.