Quarta edizione

Savona, parte “Danzando s’impara”. La dottoressa Conio: “Scuola di danza luogo non giudicante: progetto di inclusione vera”

Il percorso di danza terapia ha raggiunto una dozzina di iscritti: "Sono i ragazzi che si spostano, non sono gli operatori a venire in struttura: questo è innovativo"

danza

Savona. “E’ un progetto che mette al centro l’inclusione. Non sono i terapisti, o i maestri di ballo, a venire nelle nostre strutture (del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze)  ma sono i ragazzi a recarsi direttamente nella scuola di danza. Insomma un progetto di inclusione vera, in uno spazio esterno. In un luogo dove vi sono altre persone che non giudicano ma, anzi, che permette ai ragazzi di riconoscersi tra loro”.

Con queste parole la dottoressa Nicoletta Conio, dirigente psicologo responsabile della S.S.D. psicologia clinica del Dipartimento Salute mentale e Dipendenze di Asl2, vuole mettere in risalto il vero obiettivo del progetto danza-movimento-terapia, “Danzando s’impara”.

Giunto alla sua quarta edizione il percorso di danza terapia, organizzato dal Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze della Asl2 in collaborazione con Asd Danzeria ed il supporto del Lions Club Alba Docilia di Albissola Marina e Albisola Superiore, ha raggiunto una dozzina di iscritti: tutte ragazze e ragazzi di età compresa tra i 18 e i 35 anni di età.

“Siamo partiti nel 2020 un po’ in sordina, purtroppo a causa della pandemia, all’inizio eravamo in pochi, era difficile reperire persone ma ora stiamo andando alla grande – afferma entusiasta la dottoressa – il progetto prevede un percorso di lezioni di ballo (moderno, caraibico e altri stili) a cadenza settimanale rivolto ad un pubblico di giovani adulti residenti nel territorio della provincia di Savona, alcuni dei quali seguiti dal Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze. Ma è aperto a tutti, chiunque abbia piacere può prendere parte alle lezioni”.

“Il percorso è già iniziato da qualche settimana ma ci si può aggregare in qualunque momento. Adesso, ripeto, ci sono circa dodici ragazzi che fanno parte del gruppo che è composto prettamente da femmine ma abbiamo anche qualche maschio”, spiega.

La partecipazione al progetto è gratuita e i ragazzi vengono coinvolti in una esperienza che, attraverso la danza, li aiuterà ad acquisire maggiore consapevolezza del proprio corpo e delle proprie emozioni. “L’obiettivo, prima di tutto, è riabilitativo e prettamente sul piano comportamentale – spiega – vogliamo che questi giovani adulti crescano nelle relazioni con le altre persone e che imparino a rileggere le proprie emozioni”.

La finalità è quella di promuovere le abilità sociali dei ragazzi, attraverso l’attività ludico-ricreativa del ballo, puntando anche sulla possibilità di creare nuovi spazi d’integrazione. “Dietro a questo progetto c’è la costruzione di uno spazio sicuro, non giudicante dove i ragazzi possono trovarsi insieme e affrontare attività legate al movimento, alla danza che vanno a lavorare sul corpo. E’ evidente che alcuni utenti hanno difficoltà comunicative (ma non perché non sappiano parlare) legate ad alcune malattie psichiatriche, e pensiamo che questa attività possa aiutarli molto. Anzi i feedback sono tutti positivi“, afferma Nicoletta.

“Sono positivi prima di tutto perché i ragazzi hanno così una maggior cura di se stessi, del proprio aspetto fisico. Si curano di più dato che devono andare in mezzo ad altre persone – ci spiega – e poi acquistano una maggiore fiducia nell’altro“.

Le lezioni sono condotte da uno staff di insegnanti soci dell’Asd Danzeria, specializzati in diverse discipline artistiche, con la collaborazione di un tecnico Asl2 della Riabilitazione Psichiatrica formato in DanzaMovimentoTerapia.

“Il progetto prevede 36 lezioni a cadenza settimanale (da ottobre a giugno) della durata di un’ora e mezza e ad ogni giornata sono presenti il terapeuta e l’insegnante di ballo. Alla fine di ogni mini ciclo è previsto un incontro tra gli operatori e l’insegnate di ballo per valutare il percorso di crescita dei ragazzi, sia sul piano comportamentale che formativo e verrà valutata la modalità migliore per raccogliere il feedback diretto dei partecipanti”, spiega la dottoressa.

Alcuni fanno più fatica, altri meno perché risultano essere più capaci. Ma la forza del gruppo sta proprio nel fatto che poi si riesca a trascinare quelli che stanno più sulla difensiva”, aggiunge.

Gli altri referenti del progetto sono lo psicologo Luca Gareri, socio dell’Asd Danzeria, e il tecnico della Riabilitazione Psichiatrica e DanzaMovimentoTerapeuta, Serena Sacco del Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Asl2.

“Per noi è stata una fortuna predisporre di Serena – conclude la responsabile Nicoletta Conio – perché non tutte le equipe possono contare di avere all’interno del proprio organico una persona specializzata in questo ambito. Insomma quando i Lions Club Alba Docilia di Albissola Marina e Albisola Superiore ci hanno proposto questo progetto avere Serena ci ha permesso di concretizzare il tutto. E’ stata una coincidenza fortunata e che sta dando ottimi risultati. Siamo fiduciosi nella riuscita della quarta edizione e chissà che il prossimo anno non replicheremo di nuovo. Grazie a tutte le persone che collaborano e che permettono la riuscita di questo importante progetto che, ripeto, include per davvero”.

“Com’è nato il progetto? A seguito del percorso di studi in psicologia, ho capito che il corpo è uno strumento di espressione importantissimo in cui si modellano vissuti emotivi, siano essi positivi che negativi. Grazie all’esperienza di tirocinio in Asl ho avuto modo di entrare in contatto con una prospettiva di supporto sociale chiave per il benessere della comunità. Da qui, ho deciso di unire la passione per il ballo, con la finalità del supporto sociale, proponendo alla dottoressa Conio un progetto da costruire insieme in cui creare uno spazio sicuro dove ragazzi e ragazze di qualsiasi età possano conoscersi, trovando nel ballo (e sotto la supervisione di un tecnico specializzato e di istruttori abilitati) uno strumento fondamentale per dare espressione di sé”, afferma lo psicologo Luca Gareri, socio dell’Asd Danzeria di Savona.

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