Liguria. L’ultimo report del 2024 dell’Osservatorio per la sicurezza sul lavoro di Vega Engineering certifica che Liguria in “zona gialla” per il rischio di morte sul lavoro. Vega Engineering ha messo a punto in sistema di classificazione che va da bianco (incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale) a rosso (regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale).
La Liguria, come detto, finisce in zona gialla insieme con Lazio, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Toscana: si tratta di regioni in cui, a settembre 2024, l’incidenza infortunistica era compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale, pari a 24 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori. Sulle 776 vittime sul lavoro in Italia (567 in occasione di lavoro e 209 in itinere), la Liguria ne contava a settembre 13, cui si aggiungo altre tre tragedie: la morte di Marco Ricci, operaio edile di 39 anni che lo scorso 3 ottobre è precipitato nel vano del futuro ascensore della palazzina ex Amiu che diventerà la ludoteca del parco del memoriale del Morandi; quella di Kamal Mziuora, operaio trentenne morto a metà ottobre sull’autostrada A10, tra Varazze e Arenzano (incidente mortale classificato come considerato “in itinere”); e quella dell’operaio di 29 anni che lunedì mattina è morto sull’autostrada A6 cadendo da un viadotto nei pressi della galleria Nigiu, in direzione Savona.
Guardando il quadro generale, la Lombardia è quella che spicca per il maggior numero di vittime in occasione di lavoro (102) seguita da Lazio (56), Emilia-Romagna (55), Campania (47), Sicilia (46), Veneto (36), Piemonte e Puglia (35), Toscana (30), Trentino-Alto Adige (19), Calabria e Sardegna (16), Umbria (14), Abruzzo. Dopo la Liguria vengono il Friuli-Venezia Giulia (11), Marche e Basilicata (8), Valle d’Aosta (4) e Molise (3)
Guardando alle singole province, Genova è quella che si piazza più in basso nella graduatoria, con il numero più basso di morti sul lavoro in rapporto ai lavoratori: 87esimo posto con 5 casi totali a settembre 2024 (sei con quello già citato di Ricci) su un totale di 352.105 occupati. Il capoluogo ligure è comunque in “zona bianca”, mentre la provincia di Imperia è in zona rossa: 20esimo posto, con tre morti su 213.416 occupati e un’incidenza di 36,5. Savona è invece in zona gialla: 39esimo posto e incidenza di 28,1, con tre decessi a settembre 2024 su 106.706 occupati. Infine La Spezia, anche lei gialla, terzultima al 66esimo posto con un’incidenza di 21,7 e due decessi su 92.075 occupati.
L’Osservatorio ha anche elaborato l’identikit dei lavoratori più a rischio per fascia d’età a livello nazionale, ed è emerso come l’incidenza più elevata si registri nella fascia dei lavoratori ultrasessantacinquenni (con incidenza di 98,0), seguita dalla fascia di lavoratori con età compresa tra i 55 e i 64 anni (con incidenza pari a 38,9). La fascia d’età numericamente più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella tra i 55 e i 64 anni (199 su un totale di 567).
I lavoratori stranieri deceduti in occasione di lavoro nei primi nove mesi dell’anno sono 132 su un totale di 567, con un rischio di morte sul lavoro che continua a essere quasi triplo rispetto agli italiani. E, infatti, gli stranieri registrano 55,6 morti ogni milione di occupati, contro i 20,5 degli italiani che perdono la vita durante il lavoro. Il settore edile e delle costruzione è, senza tante sorprese, quello in cui si registrano più vittime.