Sviluppi

Dimissioni Toti, ora si punta alla scarcerazione. L’avvocato Savi: “Lunedì chiederò revoca misura”

L'ex presidente potrebbe essere scarcerato già a metà della prossima settimana

Foto d'archivio

Liguria. L’avvocato dell’ex presidente della Regione Liguria Giovanni TotiStefano Savi, presenterà probabilmente lunedì la richiesta di revoca dei domiciliari per il suo assistito. E il fatto che già martedì la Procura di Genova potrebbe chiedere il giudizio immediato per Savi non è un problema: “A noi il giudizio immediato va benissimo – spiega Savi – quello che per noi è importante è che la custodia cautelare venga revocata”.

A decidere sull’istanza di Toti sarà una delle due gip di turno in questi giorni al decimo piano di palazzo di giustizia e non la giudice Paola Faggioni che è in questo momento in ferie. Una giudice quindi che non conosce gli atti del processo ma che potrà valutare sulla base delle precedenti pronunce a partire dall’ultima del riesame che esclude il rischio di inquinamento probatorio, tanto più se ci fosse contestualmente la richiesta di giudizio immediato (il che significa che le indagini sono totalmente chiuse) e da un parere quasi certamente favorevole della Procura.

Toti quindi potrebbe essere scarcerato già a metà della prossima settimana.

Savi, fiducioso nella revoca della misura, ha già rinunciato al ricorso in cassazione depositato la scorsa settimana, mentre il secondo ricorso sulla seconda misura cautelare per finanziamento illecito decadrà in automatico insieme alla revoca dei domiciliari.

Se la Procura di Genova martedì o mercoledì chiederà il giudizio immediato l’udienza del processo potrebbe tenersi già a settembre o a ottobre: “Sarà un processo dove tutte le prove dovranno essere contestualizzate – dice Savi – e dove dimostreremo che non erano i rapporti con Spinelli a guidare i comportamenti di Toti bensì l’interesse pubblico rispetto al porto e che per esempio non è vero che Aponte non sia stato coinvolto o che i riempimenti siano stati fatti per favorire Spinelli”.

Nessuna corsa contro il tempo per evitare l’immediato quindi ma anzi la consapevolezza che un processo in tempi più rapidi possa dimostrare la non colpevolezza dell’ormai ex governatore della Liguria.

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